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Il futuro del vino italiano è biologico e biodinamico?

Superficie vinicola biologica cresciuta di quasi il 16% nell’ultimo anno
 |  Enogastronomia moda turismo

Secondo lAssociazione per l'agricoltura biodinamica «Il vino, che dal momento più basso dello scandalo del metanolo ha saputo rialzarsi puntando sulla qualità, oggi può diventare il paladino più illustre e accreditato per cambiare l’agricoltura italiana. Il nostro futuro è nell’agricoltura di qualità, nel biologico e il biodinamico. La chimica, i pesticidi, le coltivazioni intensive appartengono a un modello agricolo del secolo scorso: è un’agricoltura che ha ampiamente dimostrato tutti i suoi limiti e tutti i danni che ha causato all’ambiente, alla salute delle persone e all’economia».

L’Associazione per l'agricoltura biodinamica sottolinea che « Quello che sta accadendo in modo travolgente nel mondo del vino, per antonomasia il settore di eccellenza della nostra agricoltura, è qualcosa di totalmente impensabile solo un decennio fa. Da grandi cantine italiane che scelgono di convertirsi al biologico e al biodinamico, alla superficie vinicola biologica cresciuta di quasi il 16% nell’ultimo anno, a interi territori come quello del Nobile di Montepulciano che ormai superano il 50% di superficie coltivata a biologico e biodinamico. Per non parlare del settore dei vini veri o naturali, dove la chimica non tocca il vino in tutto il processo produttivo, dalla vigna alla bottiglia e che registrano una crescita esponenziale negli ultimi anni, tanto che proprio in questi giorni in contemporanea a Vinitaly sono in corso due fiere dedicate a questi vini».

Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica, conclude: «Non è un caso ”, che i viticoltori pervengono a metodi agroecologici per la volontà di riprendere in mano la qualità del loro lavoro e migliorare le produzioni. Il biologico e la biodinamica offrono questa opportunità, specie se a intraprenderla è un agricoltore professionale. La qualità raggiunta incide sui bilanci. In genere i vini diventano migliori e spuntano più alti apprezzamenti di mercato. Oltre il 20% degli agricoltori biodinamici certificati Demeter, per esempio, sono viticoltori.  Ci troviamo di fronte a un processo virtuoso, che sta attraversano l’intero settore. E’ una rivoluzione inarrestabile che non fa solo bene alla terra e all’ambiente, ma che piace alle persone e crea lavoro e fatturato. Ora servono più ricerca, studi di mercato e investimenti per sostenere e dare gambe a quella che rappresenta l’industria del futuro dell’Italia».

Redazione Greenreport

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