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Dopo il terremoto in Centro Italia sono ancora 671 le stalle e 722 i fienili inagibili

Realacci: «Agricoltura fondamentale per dare un futuro ai territori e comunità colpiti dal sisma»
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Ho incontrato una delegazione della Coldiretti che oggi a Montecitorio porta in piazza tutte le difficoltà degli agricoltori e degli allevatori delle zone colpite dal sisma del Centro Italia. È stato un momento di confronto importante, condivido le loro preoccupazioni e sostengo le loro ragioni. Secondo i dati forniti dalla Coldiretti sono 671 le stalle e 722 i fienili inagibili, mentre sono 124 le stalle temporanee ricostruite e 33 quelle ricostruite e funzionanti.

Per dare un futuro alle comunità di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpite dal sisma dobbiamo pensare non solo alla ricostruzione degli edifici, e su questo nel decreto ci sono una serie di misure per semplificare ed accelerare, ma anche puntare fortemente sulla ripresa del tessuto produttivo di quei territori. Condizione fondamentale allo scopo è la tenuta del comparto agricolo. Per garantire la ripresa di quei territori è necessario individuare, oltre al decreto, ulteriori strumenti per sostenere e rilanciare le tante aziende agricole pesantemente coinvolte dal sisma.

Ho rimarcato che la Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici sta lavorando intensamente sul decreto terremoto, anche ascoltando le indicazioni che vengono dalle istituzioni locali e dalle comunità interessate. Ascolto che proseguirà anche dopo l’approvazione del decreto.

L’idea di solidarietà, di comunità e di sviluppo che si affermerà nella ricostruzione delle zone colpite dal sisma sarà l'idea dell'Italia del futuro. Un'Italia che, per noi, deve guardare avanti con fiducia e speranza.

di Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera

Redazione Greenreport

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