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All’Elba rubano i muretti a secco: ladri di storia e ambiente

Legambiente: No al mercato nero della nostra cultura contadina
 |  Enogastronomia moda turismo

Nella zona  della Tezzia, nella piana sovrastata dalla chiesa romanica di San Lorenzo, al confine dei Comuni di Marciana Marina e Marciana e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, sta avvenendo qualcosa di molto particolare: qualcuno sta letteralmente rubando i muri a secco che sono stati realizzati dall’agricoltura eroica, quella che faceva dell’Elba un grande produttore di vino e che ha modellato il territorio della terza isola italiana. Si tratta di strutture importanti anche come sistema di difesa idrogeologico, tanto più in un’area caratterizzata dalla presenza di antichi mulini e che ha un fortissimo valore storico-culturale.

Inoltre il furto di muretti a secco ha un fortissimo impatto anche sulla biodiversità, visto che queste antiche strutture ospitano una delicata comunità animale, fatta di rettili, insetti, aracnidi e molluschi e  che è  frequentata da mammiferi e uccelli. Un danno che si aggiunge a quelli prodotti dai cinghiali, che almeno si limitano a demolire parti dei muretti e non rubano le pietre per portarle altrove e guadagnarci sopra.

I ladri di pietre non si limitano ai  muretti a secco, nella stessa area, sono stati smantellati anche dei ruderi.

A quanto pare si tratta di furti destinati al settore edile e dei giardini e sono evidentemente  commessi da chi non conosce la storia e la natura dell’Elba e non se ne cura. Un fenomeno che probabilmente non si limita solo alla Tezzia  e del quale siamo venuti a conoscenza grazie alle segnalazioni di escursionisti e cittadini preoccupati.

Un furto insensato e da fermare subito, prima che il fenomeno si estenda e che vengano distrutte queste umili ma importantissima testimonianze della storia della fatica umana che ha modellato il territorio, l’agricoltura e l’ambiente dell’Isola d’Elba.

Legambiente chiede a chi è a conoscenza di episodi simili di denunciarli immediatamente e a chi si appronta a commissionare dei lavori a stare attento a che tipo di materiali vengono utilizzati, per non contribuire a foraggiare questo “mercato nero” della nostra storia e della nostra cultura contadina.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.