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Campioni olimpici, animalisti ed esperti: ritirate il foie gras dal menù delle Olimpiadi di Parigi

Anche il 74% dei francesi ritiene che l’alimentazione forzata degli animali sia ingiustificabile.
 |  Enogastronomia moda turismo

Decine di atleti, accademici e ambientalisti hanno scritto una lettera aperta agli organizzatori dei Giochi Olimpici di Parigi, esprimendo preoccupazione per l’impatto dell'industria del foie gras sugli animali, sull’ambiente e sulla salute umana e per questo chiedono di eliminare il foie gras dal menù dell’ospitalità delle Olimpiadi 2024. Tra i firmatari figurano l’ambientalista e presentatore tv della BBC Chris Packham, il tennista neozelandese e campione olimpico Marcus Daniell e l’ex ciclista americana e medaglia d’argento olimpica Dotsie Bausch.

Un’iniziativa che arriva dopo che il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Parigi  ha reso noto che il foie gras prodotto con l’alimentazione forzata sarà servito agli ospiti che acquistano pacchetti di ospitalità premium. Immediatamente è partita la mobilitazione animalista e  oltre 30.000 persone hanno firmato la petizione con la quale Animal Equality chiede di eliminare il piatto dal menù.

Gli organizzatori delle Olimpiadi hanno previsto di servire il 60% dei piatti a base vegetariana o vegana, con un'attenzione particolare alla sostenibilità. Lo chef dei Giochi Olimpici, Charles Guilloy, ha dichiarato pubblicamente di non voler inserire il foie gras nei menù degli spettatori poiché «Il benessere degli animali è un tema caro a tutti», facendo sorgere molti dubbi sul perché questo prodotto venga invece servito attraverso i pacchetti premium.

La lettera per le Olimpiadi foie gras-free, coordinata da Animal Equality, è sostenuta da veterinari, studiosi di diritto, animalisti e ricercatori universitari esperti in malattie infettive, salute pubblica, comportamento animale e sistemi alimentari e illustra  preoccupazioni incentrate sull’impatto della produzione di foie gras sul benessere degli animali, sull’ambiente e sulla salute umana. I sostenitori della petizione ritengono che «Il comitato organizzatore stia facendo passare il messaggio che è possibile accettare un pagamento per un trattamento innegabilmente malvagio perpetrato a danno degli animali».

Animal Equality ricorda che «Le anatre e le oche utilizzate per il foie gras vengono alimentate a forza fino a 63 volte nel corso della loro vita, una pratica che provoca in loro un estremo dolore fisico e psicologico facendo ammalare il fegato di questi animali di steatosi epatica. Una volta che il loro fegato è cresciuto a dismisura, gli animali vengono macellati. Il periodo che intercorre dalla loro nascita fino alla loro uccisione è così breve che in questa industria le anatre vivono solo il 3-5% del tempo che vivrebbero in natura e le oche solo il 2-3%».

L’alimentazione forzata per produrre il foie gras è un reato in Paes come Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia e Regno Unito. Nel sollecitare gli organizzatori a rimuovere il foie gras dal menù, i sottoscrittori della lettera ritengono che il Comitato olimpico internazionale «Debba usare la sua posizione influente per unire il mondo, non per dividerlo» e «non ignorare le preoccupazioni della popolazione globale».

Gli anti foie gras  evidenziano anche l’elevato consumo di risorse necessarie: «Abbondanti quantità di mais per le pratiche di alimentazione forzata» e gli  esperti mettono in guardia sulla «Coltivazione e il trasporto di cereali in monocoltura, sull’utilizzo di acqua e fertilizzanti sintetici che contribuiscono alla riduzione e sull’impoverimento della biodiversità, dei nutrienti del suolo, della qualità dell’acqua e degli ecosistemi, aumentando al contempo le emissioni di gas serra».

Inotre, ricordano che «Il foie gras ricco di grassi saturi e colesterolo, che possono contribuire allo sviluppo di malattie cardiache, obesità e diabete. Negli ultimi anni, gli allevamenti di foie gras in Francia sono stati devastati da epidemie mortali di influenza aviaria, con conseguente preoccupazione per l’impatto che la produzione di foie gras può avere sulla salute individuale e sulla salute pubblica globale».

Gli autori della lettera fanno notare al Comitato organizzatore che: «I Giochi olimpici celebrano alcuni degli individui più sani e in forma del pianeta; presentare il foie gras in un evento del genere è, con tutto il rispetto, un paradosso».

Anche la maggioranza dei cittadini francesi è ormai contraria all’alimentazione forzata per produrre  foie gras: un sondaggio condotto nel 2024 dalla Fondazione 30 Millions d’Amis ha rilevato che il 74% ritiene che l’alimentazione forzata degli animali sia ingiustificabile. 

Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa, conclude: «Il foie gras prodotto con l’alimentazione forzata è criminale - letteralmente in molti Paesi. Provoca un dolore inimmaginabile ad anatre e oche, esercita una pressione eccessiva sulle nostre preziose risorse ambientali e mette a rischio la salute umana. Non vogliamo che il foie gras sia presente ai Giochi e non lo vogliono nemmeno i campioni olimpici, gli ambientalisti e gli accademici di fama mondiale. Gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi 2024 devono ascoltare gli esperti e rimuovere subito questo piatto dal menù».

Redazione Greenreport

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