Spazio H, inaccettabili e incostituzionali le dichiarazioni di Vannacci sulle disabilità
Il direttivo dell’associazione “Spazio H”, istituita a Piombino (LI) nel 1984 per promuovere e sostenere i diritti delle persone con disabilità motorie e/o intellettive, vuole far presente che dichiarazioni come «a scuola classi separate per i disabili» o « ho detto di essere convinto che i disabili vadano aiutati nel modo più peculiare e specifico possibile. Il che, a volte, potrebbe non coincidere con il metterli insieme ad altre persone con caratteristiche diverse» sono arcaiche, inaccettabili e niente di meno che incostituzionali.
Accettando affermazioni del genere, non solo facciamo un grande passo indietro nella società, ma ammettiamo che gli/le studenti/studentesse con disabilità disturbano il quieto impegno scolastico degli altri alunni. Quando, come ben sappiamo tutti, non è affatto così.
Innanzitutto, l’integrazione e l’inclusione dei ragazzi con disabilità nelle scuole, come in qualsiasi ambiente educativo e formativo, è sinonimo soltanto di crescita e ricchezza culturale, sia concreta che astratta. Da ricordare, di fatto, che la cultura può essere sia materiale, riguardante cioè i beni tipici costruiti da un popolo, sia non materiale, riferita agli usi e costumi.
In ambienti sociali si può solo che creare un continuo scambio di informazioni, messaggi e gesti di solidarietà tra gli studenti disabili e i loro compagni. L'uno impara dall’altro, e lo scambio è biunivoco. Così che spesso e volentieri si va a formare un equilibrio quasi perfetto.
E allora perché, invece di proporre classi separate, non si incrementa il numero di insegnanti di sostegno per permettere a chi ha più bisogno di stare al passo con tutti gli altri sulla strada del diritto all’istruzione?
Vogliamo inoltre ricordare che, ancora oggi, per quanto riguarda l’integrazione dei disabili nel mondo del lavoro, c’è stato un vero e proprio fallimento della legge n. 68 del 1999, che ha come finalità la promozione dell'inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili negli ambiti lavorativi attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato.
Infatti, l’84% dei disabili non riesce a trovare lavoro a causa delle molteplici aziende che preferiscono pagare delle penali piuttosto che seguire la legge. Esigiamo, per questo, dei controlli più approfonditi sulle imprese da parte dello Stato, affinché questa legge venga messa in pratica, e il lavoro rimanga un diritto e non un privilegio.
Detto ciò, è quindi importante sottolineare che certe affermazioni non possono rimanere impunite. E di certo ignorarle non è la scelta giusta. Questo perché, nonostante siamo nel 2024, c’è chi ancora deve lottare per ottenere una vita come tutti gli altri.
di associazione “Spazio H”