Arte green a Carrara, tra creazioni di nuvole e racconti di trasformazioni paesaggistiche
Al mudaC | museo delle arti Carrara la natura come forma artistica perfetta, celebrata nelle sue mille sfaccettature, è al centro di due mostre promosse dal Comune di Carrara e prodotte dal mudaC │museo delle arti Carrara, nell’ambito della XX edizione della Giornata del Contemporaneo AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea italiani). Pars Caeli di Simone Gori (Firenze, 1986) e Aliens di Martina Morini (Carrara, 1985), attraverso il personale punto di vista dei due artisti, esplorano nuovi linguaggi comunicativi e permettono al visitatore di intraprendere un viaggio emozionale a metà tra arte, scienza e attualità.
«Si tratta di due mostre che per le tematiche affrontate, la ricerca di uno spazio cosmico come spazio dell’introspezione in Simone Gori e la rappresentazione dello spazio terra come spazio naturale da salvaguardare in Martina Morini – spiega Gea Dazzi, assessora alla Cultura del Comune di Carrara – abitano la scena del nostro mudaC di quelle istanze attuali e urgenti che lo connotano sempre più come luogo vocato alla riflessione sulla contemporaneità».
«Questi due progetti, – dichiara Cinzia Compalati, direttore del mudaC e curatrice delle due esposizioni – in dialogo e a confronto, dimostrano quanto l’artificio dell’arte, sia imprescindibile dalla natura a cui si ispira e da cui gli artisti, da sempre, hanno tratto insegnamento. Quella di Simone Gori è una visione poetica, sublimata e interiorizzata del Creato, guardato con lo stesso stupore degli occhi di un bambino. Gli fa da contraltare il punto di vista di Morini – lucido e analitico – che riesce a farci empatizzare con il tema della globalizzazione calandolo nella realtà di ciascuno di noi».
“Il creatore di nuvole”, come ama auto-definirsi Simone Gori legandosi al titolo di una sua installazione del 2019, incanta con la ricostruzione della volta celeste, del sole, della luna e delle nuvole, nella sala dedicata alle esposizioni temporanee. Pars Caeli, che sarà visitabile fino al 9 marzo 2025, approfondisce i temi siderali e omaggia la spettacolarità del cielo nel suo costante e impercettibile movimento, un po’ come la vita che scorre inesorabile, spesso nascondendosi tra ricordi e memorie. In una pluralità di materiali e tecniche, da piccole sculture a grandi installazioni ambientali, crea un dialogo perenne tra il contesto, l’arte e le persone. L’artista ha esposto in sedi prestigiose, tra cui lo spazio Warehouse a Prato, la Fondazione Maeght di Saint Paul de Vence, la Galleria Corte Contemporanea a Firenze, a Radicondoli in Paesaggi Contemporanei e a Chiantissimo 2021.
Aliens (2020-2024) di Martina Morini racconta della trasformazione del paesaggio toscano e usa la pianta di fico come simbolo che le dinamiche globali stanno cancellando. Il suo è un racconto completato da materiale cartografico, con l’apporto della metodologia del citizen science (il coinvolgimento di volontari e scienziati in attività di ricerca collaborativa). Seguendo il ciclo vitale dell'insetto, che sembrerebbe essere più attivo nelle ore serali, le foto dei danni causati dal punteruolo nero e delle piante in sofferenza, sono state scattate principalmente di notte avvalendosi della tecnica del light painting. Aliens è ospitata fino al 5 gennaio 2025 nella project room del mudaC, una delle azioni di Carrara Città Creativa UNESCO, riconoscimento internazionale che la città detiene dal 2017 e sviluppa proponendo progetti di artisti di Carrara o che hanno scelto Carrara come luogo di produzione. Il processo lavorativo ha coinvolto anche soggetti come il C.R.E.A (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) e l’Università di Pisa – Dipartimento di Agraria. Nel 2021, inoltre, il progetto ha vinto l’Italy Photo Award ed è stato esposto al Mese Internazionale del Fotogiornalismo IMP a Padova nel 2022.