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Lotta allo smog in Cina: a Pechino è caccia ai barbecue
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Ieri a Pechino sono stati spenti più di 500 barbecue illegali nell’ambito della campagna avviata dalla municipalità della capitale cinese per lottare contro l’inquinamento atmosferico e lo smog persistente.
Già ad agosto l’ufficio municipale dell’amministrazione ed applicazione della legge aveva lanciato un’operazione per tenere sotto controllo i barbecue all’aria aperta «Che sono la fonte di un grave inquinamento dell’aria e generano un particolato PM 2,5».
Oggi le autorità pechinesi dicono di aver spento più di 500 barbecue durante un’operazione protrattasi per tre mesi e l’agenzia ufficiale Xinhua spiega che «Nella battaglia per il cielo blu, Pechino ha adottato un programma di risposta di emergenza che prevede in caso di allarme rosso per inquinamento di introdurre un sistema di circolazione alternato dei veicoli, in funzione del carattere pari o dispari delle loto targhe, e di chiudere le scuole».
Il primo novembre Pechino ha anche avviato un sistema di allarme pilota per la qualità dell’aria che lancerà un’allerta di promo livello quando l'indice della qualità dell’aria supererà i 500 punti.
Il Piano d’azione presentato a settembre prevede che entro il 2017 il particolato atmosferico venga ridotto almeno del 10% nelle principali città cinesi e a Pechino le PM 2,5 dovrebbero calare del 25% rispetto al 2012.
Di questo piano fa parte anche l’annuncio che 28 grandi città e gruppi di città cinesi incoraggeranno l’utilizzo di auto ad energie rinnovabili. Il governo centrale cinese offrirà sovvenzioni ad acquirenti e costruttori per il periodo 2013 . 2015.
La lista delle città interessate comprende Pechino, Tianjin, Taiyuan, Jincheng, Dalian, Shanghai, Ningbo, Hefei, Wuhu, Qingdao, Zhengzhou, Xinxiang, Wuhan, Xiangyang, Guangzhou, Shenzhen, Haikou, Chengdu, Chongqing, Kunming, Xi'an, Lanzhou e la regione composta dalle tre città di Changsha, Zhuzhou Xiangtan, nella provincia dell’Hunan. Ci sono anche gruppi da 4 a 10 città nelle province di Hebei, Zhejiang, Fujian, Jiangxi e Guangdong.
La Cina ha cominciato a promuovere l'utilizzo di veicoli a “nuove energie” già nel 2009, facendo dei trasporti pubblici il settore pilote. A fine 2012 erano 27.800 i veicoli ed “energie nuove” utilizzati in 25 città, l’80% dei quali bus.
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