ClimaMeter, il cambiamento climatico ha reso le alluvioni del 16-19 ottobre il 25% più intense
La scorsa settimana si è chiusa con una nuova ondata d’alluvioni che ha spazzato il Paese, dall’Emilia-Romagna – finita per la quarta volta sott’acqua in un anno e mezzo – alla Sicilia, dove eppure è ancora in corso un’emergenza siccità, passando da Liguria e Toscana.
Sappiamo già da tempo, in primis grazie all’Ipcc, che il riscaldamento globale in corso sta portando con sé un aumento in frequenza e intensità degli eventi meteo estremi, ma cosa diversa è riuscire a individuare il ruolo del cambiamento climatico su uno di essi. In quest’occasione ci è riuscito un team internazionale di scienziati di ClimaMeter: in uno studio d’attribuzione appena pubblicato certifica che «tempeste come questa portano oggi fino a 10 mm di pioggia in più al giorno (un aumento del 25%) e producono venti di intensità fino a 6 km/h in più (un aumento del 10%), rispetto all'inizio del secolo (periodo 1980-2000)».
Come sottolinea Erika Coppola dell’International centre for theoretical physics italiano «stiamo assistendo a eventi estremi simili che si verificano in rapida successione e in più regioni contemporaneamente. Si tratta di una conseguenza diretta del riscaldamento globale indotto dall'uso di combustibili fossili, che porta a una cascata di impatti imprevedibili che aumenteranno la vulnerabilità delle regioni colpite in tutto il mondo».
Da una parte ci sono indizi che cicli naturali come l'Oscillazione Decadale del Pacifico e l'Oscillazione Multidecadale Atlantica possano aver influenzato la tempesta, ma non possono spiegare da soli l'entità dei cambiamenti osservati; dall’altra, la scoperta che i cambiamenti climatici possono aver aumentato l'intensità delle piogge è coerente con le prove ben consolidate che dimostrano che un'atmosfera più calda può trattenere una maggiore quantità di umidità, portando a nubifragi più pesanti.
«I recenti eventi di pioggia intensa in Italia sono un chiaro segnale che le depressioni mediterranee di forza moderata possono avere impatti gravi quando si verificano insieme a temperature molto calde della superficie del mare», aggiunge Alice Portal dell’Isac-Cnr, mentre Davide Faranda del Cnr aggiunge che «la sequenza di inondazioni catastrofiche in Italia mostra l'entità dei cambiamenti climatici in corso e la nostra limitata resilienza a questi fenomeni. Milioni di persone soffrono già le conseguenze di eventi meteorologici estremi causati dalla combustione di combustibili fossili».
«I gravi eventi alluvionali recentemente osservati in Italia sono una chiara indicazione della crisi climatica che stiamo affrontando – conclude Tommaso Alberti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) – Quelli che un tempo erano eventi stagionali tipici sono ora diventati rari, con impatti e conseguenze crescenti, a causa dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo. Dobbiamo tutti affrontare la questione della transizione ecologica con maggiore urgenza».