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Caso Elmasry e sanzioni Usa, i Verdi europei: «Meloni e Trump rendono il mondo un posto più pericoloso»

Sulla Corte penale internazionale interviene anche la presidente della Commissione Ue von der Leyen: «La Cpi garantisce la responsabilità per i crimini internazionali e dà voce alle vittime in tutto il mondo. Deve poter perseguire liberamente la lotta contro l’impunità globale»
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La notizia del rilascio di Osama Elmasry Njeem da parte del governo italiano continua a fare il giro del mondo, com’è normale che sia. E a generare proteste, come nel nostro Paese. Una dura condanna per la decisione dell’esecutivo Meloni arriva dal Partito Verde europeo, che punta il dito contro il «modello inquietante dei leader di estrema destra che sovvertono la giustizia internazionale». E gli esempi riportati dai vertici del Green party sono proprio la nostra presidente del Consiglio e il presidente statunitense Donald Trump, perché «hanno intrapreso azioni per minare la Corte penale internazionale. 

«Le sanzioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump contro le persone che lavorano alle indagini della Cpi sono arrivate appena tre settimane dopo che il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha rilasciato il generale libico Osama Elmasry Njeem, che era stato arrestato con un mandato di arresto internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui tortura, stupro e omicidio», denunciano in una nota i Greens. In qualità di firmatario dello Statuto di Roma, sottolineano, l’Italia è legalmente obbligata ad arrestare e consegnare alla Cpi individui ricercati dalla Cpi. Tuttavia, scrivono, il governo Meloni «ha in modo scioccante ignorato un mandato di arresto valido e ha rilasciato il signore della guerra libico dalla prigione e lo ha portato in Libia, su un aereo del governo italiano».

Vula Tsetsi, copresidente del Partito Verde europeo, ha dichiarato: «La Cpi è un tribunale indipendente che persegue gli autori di alcune delle peggiori atrocità del mondo. Ora i leader di estrema destra Giorgia Meloni e Donald Trump stanno sovvertendo la giustizia e minando l'ordine giuridico internazionale. Meloni e il suo governo avevano costantemente dichiarato la loro intenzione di "perseguire i trafficanti di esseri umani". Eppure, in una mossa incredibilmente ipocrita, dopo aver catturato uno di questi trafficanti, lo hanno immediatamente rilasciato e lo hanno riportato in Libia, ignorando il mandato di arresto della Cpi. Ciò è avvenuto nel contesto della cooperazione del governo italiano con la guardia costiera libica per impedire ai migranti di raggiungere l'Italia e per rinchiuderli in condizioni insopportabili in centri di detenzione sovraffollati e non sicuri».

Ciarán Cuffe, copresidente del Partito Verde europeo, ha aggiunto: «Il lavoro della corte è essenziale nella lotta contro l'impunità. La Corte penale internazionale ha dato alle persone di tutto il mondo una misura di protezione ritenendo responsabili coloro che commettono crimini di guerra. La decisione di Meloni di schierarsi con un signore della guerra accusato di crimini contro l'umanità, tra cui tortura, stupro e omicidio, è un affronto alla giustizia. In combinazione con le azioni ostili di Trump contro la Cpi, rappresenta un pericoloso modello di leader di estrema destra che sabotano la Cpi. Danno libero sfogo ai criminali di guerra, Trump e Meloni stanno rendendo il mondo un posto molto più pericoloso».

I Verdi europei chiedono alla Commissione europea di ritenere l’Italia responsabile della sua sfida agli obblighi giuridici internazionali e chiedono a Bruxelles di proteggere il ruolo vitale della Cpi nel sostenere la giustizia in tutto il mondo.

E non a caso nelle stesse ore in cui imperversano queste polemiche e quelle legate alla decisione di Trump di firmare un ordine esecutivo che sanziona la Corte penale internazionale, accusando l’organismo internazionale di aver preso di mira in modo improprio gli Stati Uniti e Israele, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, scrive sul social X: «La Cpi garantisce la responsabilità per i crimini internazionali e dà voce alle vittime in tutto il mondo. Deve poter perseguire liberamente la lotta contro l’impunità globale. L’Europa sarà sempre a favore della giustizia e del rispetto del diritto internazionale».

Redazione Greenreport

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