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Influenza aviaria, allarme Ue: «Mutazioni in aumento, maggiori rischi di diffusione nell’uomo»

 |  Approfondimenti

Dopo la notizia, due giorni fa, di un contagio umano in Gran Bretagna, l’influenza aviaria fa paura non solo per i danni economici e perché sta mettendo in ginocchio numerosi allevamenti avicoli in Europa e anche in Italia. Una serie di indagini condotte in ambito comunitario fanno salire il livello di allarme anche per quel che riguarda i maggiori rischi di diffusione nell’uomo.

Utilizzando un approccio One Health, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) hanno pubblicato un parere scientifico che valuta le mutazioni del virus dell'influenza aviaria e il potenziale di questi virus di diffondersi agli esseri umani, insieme a raccomandazioni per i settori della salute animale e pubblica. Il lavoro delle due agenzie si basa su dati estesi, tra cui analisi genetiche, studi di casi umani e presenza di anticorpi per delineare i rischi attuali e le strategie di mitigazione. «Gli sviluppi globali richiedono che restiamo all'erta e che ci assicuriamo che l'Europa sia pronta a rispondere alla minaccia dell'influenza aviaria», ha affermato Pamela Rendi-Wagner, direttrice dell'Ecdc. «L'Ecdc supporta gli Stati membri dell'Ue/See nella preparazione, prevenzione e contenimento di potenziali futuri focolai negli animali e negli esseri umani. Avere solidi piani di preparazione è fondamentale per proteggere la salute pubblica in Europa». 

Spiega Bernhard Url, direttore esecutivo facente funzione dell'Efsa: «Nel 2024, i virus dell'influenza aviaria hanno ampliato la loro portata, infettando specie precedentemente non colpite. Il nostro lavoro identifica mutazioni chiave legate a una potenziale diffusione agli esseri umani, che richiedono una rapida individuazione e risposta. La collaborazione e la condivisione dei dati lungo la catena degli attori coinvolti rimangono essenziali per affrontare le situazioni emergenti». 

Gli esperti hanno generato un elenco completo di mutazioni, da cui hanno identificato 34 mutazioni genetiche che potrebbero aumentare il potenziale di diffusione dei virus dell'influenza aviaria agli esseri umani. Utilizzando l'analisi molecolare e la sorveglianza genomica, i laboratori di sanità pubblica e animale possono fare riferimento all'elenco di mutazioni, che dovrebbe essere costantemente aggiornato, per monitorare l'emergere di ceppi che potrebbero potenzialmente trasmettersi agli esseri umani. Il parere scientifico identifica anche come l'adattamento dei virus dell'influenza aviaria ai mammiferi possa essere guidato da fattori quali mutazioni genetiche, la miscelazione di materiale genetico tra virus e l'interazione con la risposta immunitaria dell'ospite, insieme a fattori estrinseci che possono aumentare la possibilità di trasmissione agli esseri umani, come attività umane e cambiamenti ambientali che aumentano il contatto tra fauna selvatica, pollame, bestiame ed esseri umani. 

L'agricoltura ad alta densità, le scarse pratiche di biosicurezza, la deforestazione, l'urbanizzazione e il commercio globale amplificano il rischio di ricadute dagli animali agli esseri umani. Raccomandazioni chiave riguardano l’analisi genetica, ovvero l’utilizzo del sequenziamento genetico per rilevare precocemente mutazioni o adattamenti virali ai mammiferi, e investire in sistemi per identificare rapidamente virus e mutazioni emergenti che consentono la diffusione dagli animali agli esseri umani. Importante anche la sorveglianza degli animali: monitorare i mammiferi malati o morti collegati a uccelli selvatici, pollame o mammiferi infetti. Altra raccomandazione: tracciare malattie inspiegabili durante periodi ad alto rischio e aree con influenza aviaria. Fondamentale è anche la sorveglianza della salute pubblica: testare gli individui esposti e inviare regolarmente campioni per identificare ulteriormente il sottotipo di influenza. Durante le epidemie negli animali, gli ospedali dovrebbero migliorare la sorveglianza e la vigilanza, specialmente durante i picchi della stagione influenzale quando aumenta il rischio di mescolanza di materiale genetico tra virus. Tra le misure di prevenzione, le agenzie europee raccomandano di implementare solide misure di biosicurezza in fattoria, formare il personale, vaccinare il pollame e preparare piani di risposta alle epidemie. Assicurarsi che gli esseri umani a rischio seguano le linee guida per la vaccinazione antinfluenzale e il trattamento antivirale. Misure di preparazione alla salute pubblica: sensibilizzare i gruppi ad alto rischio, il pubblico in generale e formare gli operatori sanitari a riconoscere e gestire l'influenza aviaria. Garantire piani di risposta coordinati per i casi umani. Sviluppare linee guida e procedure operative standard per i test degli individui esposti e dei contatti dei pazienti, inclusi protocolli preventivi. Garantire piani di risposta coordinati per i casi umani come parte dei piani nazionali di prevenzione, preparazione e risposta. 

Oltre al parere scientifico, le Agenzie hanno anche sviluppato una guida su come indagare e controllare i focolai di influenza aviaria che colpiscono sia gli esseri umani che gli animali, utilizzando un approccio One Health coordinato. Gli esperti hanno sviluppato diagrammi di flusso che delineano le azioni di risposta per cinque scenari di focolaio all'interfaccia uomo-animale-ambiente, sottolineando l'importanza di una risposta interdisciplinare tra tutte le parti interessate. Questo lavoro supporterà gli Stati membri nella creazione di linee guida nazionali su misura.

Redazione Greenreport

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