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Maremma, di nuovo emergenza piogge: i contratti di fiume servono subito

 |  Acqua

In Maremma è tornato a piovere, e insieme all’acqua non hanno tardato ad arrivare le emergenze, ormai drammatiche nella loro ordinarietà. Fiumi a livello di guardia o già esondati, e le mura medievali del borgo storico di Magliano ancora una volta ferite dall’incuria: un torrione delle mura crollò a causa di uno smottamento nel 2012, e nella notte di ieri una nuova frana.

Di fronte a simili déjà vu gli ambientalisti maremmani non hanno dubbi: «Taglio degli alberi, disboscamento, urbanizzazione e abbandono dell’agricoltura aumentano fortemente il rischio idraulico nel nostro territorio. Bisogna favorire un rapporto propositivo tra il fiume Ombrone, la Maremma e i maremmani attraverso percorsi divulgativi, sentieri ciclabili ed escursionistici, oltre alla ristrutturazione del centro di canottaggio di Istia che funge da legame tra la frazione e il fiume».

Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, sottolinea: «Ribadiamo con forza l’importanza dei contratti di fiume, soprattutto per l’Albegna e l’Ombrone, quali strumenti di partecipazione di tutti i soggetti coinvolti e interessati alla gestione del sistema fluviale. I frequenti disboscamenti a monte, la cementificazione e l’abbandono dei terreni agricoli, oltre alla mancanza di cura e manutenzione dei corsi d’acqua, hanno favorito il moltiplicarsi di conseguenze negative ed esondazioni dei corsi fluviali. La manutenzione del territorio è infatti la più grande opera pubblica che deve essere realizzata nel nostro paese, e proprio per questo è necessario un approccio non solamente tecnico ed idraulico nella programmazione degli interventi da attuare, ma un punto di vista più completo che tenga conto anche degli aspetti naturalistici e ambientali».

Il Cigno verde grossetano chiede che vengano realizzati percorsi didattici divulgativi, sentieri di conoscenza del fiume e itinerari ciclabili che valorizzino il ruolo, la storia e il pregevole ecosistema rappresentato dal fiume Ombrone. «Tutto questo a partite dal Diversivo, da Ponte Tura, dal Ponte sull’Ombrone nel Parco della Maremma e dai percorsi ciclabili ed escursionistici su alcuni tratti dell’argine, che diano modo ai cittadini di vivere maggiormente il fiume favorendo le attività sportive all’aria aperta e la didattica naturalistica».

E Gentil conclude: «In questo contesto diventa fondamentale anche il recupero del Centro di canottaggio di Istia d’Ombrone, in evidente stato di abbandono e di degrado, che potrebbe invece avere una funzione strategica come punto di riferimento nel rapporto con il fiume, oltre alle attività legate alla canoa».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.