Ma il “Codigo mineiro” del Brasile lo scrivono gli avvocati delle compagnie minerarie

Rio Doce, troppe domande senza risposta per la Fukushima mineraria del Brasile (FOTOGALLERY)

Bowker Associates: il più grande incidente della storia. Uno dei peggiori crimini ambientali

[18 Dicembre 2015]

Il più grande disastro ambientale della storia del Brasile, quella che è stata chiamata la Fukushima minerario da del Rio Doce, rischia di essere presto dimenticato e nascosto da una rete di complicità politiche e sotterfugi legali, Per questo Renata Leite Pitman, fondatrice del Center for Tropical Conservation della  Duke University, ricorda a tutti che «La Samarco è una joint venture tra due compagnie  minerarie, BHP Billiton Brasil Ltda. e Vale SA, attualmente è classificata  come la decima più grande società esportatrice del Brasile.Per 5 anni, è stata indicata come la migliore compagnia mineraria brasiliana dalla rivista Exame, che da molto tempo fa una revisione annuale di oltre 3.000 aziende in Brasile. La company nel 2014 ha effettuato investimenti che le hanno permesso di aumentare la produttività del 37%. Ma i dati suggeriscono che la sua produttività si sia espansa a scapito della sicurezza ambientale».

Subito dopo il disastro, gli scienziati brasiliani preoccupati hanno creato un gruppo chiamato Giaia (Grupo Independente para Avalicacao do Impacto Ambiental o Independent Group for Environmental Impact Evaluation)  per condurre analisi indipendenti sulla situazione ambientale. In poche settimane, Giaia raggiunto 6.800 membri, la fan page di Facebook ha più di 12.000 followers e sono state fatte donazioni per  23.000 dollari essenzialmente tramite crowdfunding. Giaia segue un modello di open science e comprende non solo gli scienziati provenienti da vari istituti e università di ricerca, ma anche persone che in generale supportano un’iniziativa di citizen science, sono tutti volontari.

La Leite Pitman, insieme a Carla Bantel, Rominy Stefani e Viviane Schuch di GIAIA e a Nigel Pitman del  Field Museum of Natural History, ricostruisce il disastro del Rio Doce: «Il 5 novembre, ha ceduto una diga di sterili gestita dalla Samarco, provocando una valanga di 2,2 miliardi di piedi cubi di fanghi e scorie minerarie. Il crollo ha distrutto a città di Bento Rodrigues, ha ucciso 16 persone e centinaia di animali domestici  e ha lasciato più di 600 persone senza tetto e milioni senza acqua. Non c’è stato nessun allarme che avvisasse i vicini del pericolo e nessun piano di emergenza. Nel giro di un giorno,  le scorie si sono riversate in uno dei più grandi fiumi della costa atlantica del Brasile, il Rio Doce ed hanno iniziato il loro viaggio lungo una valle di 421 miglia. Due settimane più tardi, il pennacchio di fango tossico ha raggiunto l’Atlantico e un certo numero di riserve marine costiere».

Intanto il governo statale ha creato Comissão Extraordinária de Barragens da Assembleia Legislativa de Minas Gerais (ALMG), per studiare le cause e le conseguenze dell disastro, ma è venuto subito fuori che 19 dei 22 membri della commissione avevano ricevuto finanziamenti per le loro campagne elettorali  dalle compagnie minerarie sulle quali dovrebbero indagare.

La Leite Pitman sottolinea che «Dopo il disastro, il governo brasiliano ha intrapreso azioni che sono  nettamente mining-friendly. La presidente Dilma Rousseff ha firmato un decreto per designare qualsiasi incidente legato alle dighe come un disastro naturale, non artificiale. Questo consente ai lavoratori di usufruire di un fondo speciale pagato dai loro datori di lavoro che può essere utilizzato solo per catastrofi naturali, perdita del lavoro  o pensionamento. La Commissione Speciale per lo Sviluppo Nazionale ha approvato un disegno di legge che semplifica l’autorizzazione ambientale per le dighe strategiche che servono alla crescita economica». Queste leggi costituiscono il cosiddetto “codigo mineiro”  che sta per essere votato dal Senato brasiliano, ma si è scoperto che gran parte del nuovo “codigo mineiro”  è stato scritto direttamente dagli avvocati delle grandi compagnie minerarie. Inoltre, 25 giorni dopo il disastro del Rio Doce, il governo federale brasiliano ha congelato i finanziamenti all’ Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renováveis (IBAMA), l’agenzia ambientale del Brasile, rendendogli impossibile effettuare ispezioni ad altre dighe fino al 31 dicembre. Subito dopo, il presidente dell’ IBAMA ha annunciato che in un futuro le compagnie faranno in proprio le valutazioni per ottenere l’autorizzazione ambientale.

La Leite Pitman ed i suoi collaboratori  ricordano che «Fin dall’inizio del disastro, la Samarco ha sostenuto che le scorie non erano tossiche» e che l’Agência Nacional de Águas (ANA) lo ha confermato, dicendo che l’acqua e dicendo che l’acqua e sedimenti raccolti in sei siti lungo il Rio Doce non sono  contaminati. Ma anche lo Stato del Minas Gerais ha pubblicato risultati dei test realizzati sull’acqua del fiume e ha scoperto che i livelli dei metalli pesanti sono molto superiori al consentito. Giaia pubblicato i risultati provvisori delle sue analisi indipendente dell’acqua del Rio Doce, trovando altissimi livelli di metalli pesanti sopra consentito. In un secondo rapporto pubblicato il 15 dicembre, l’ANA mette a confronto gli attuali livelli di metalli nel fiume con quelli misurati nel 2010 e conclude che non c’è nessuna differenza: anche se i livelli di arsenico, manganese e ferro sono sopra i livelli consentiti, questo sarebbe il risultato di depositi naturali nella regione. Ma sia la metodologia che l’approccio statistico utilizzato non convincono molti esperti

La Bowker Associates, una compagnia statunitense del Maine che effettua analisi e valutazioni dei rischi, ha classificato la Fukushima mineraria brasiliana  come il più grande incidente della storia, sulla base del volume delle scorie, dell’area interessata e del costo stimato del danno di 5,2 miliardi di dollari. Ma il governo brasiliano per ora ha comminato alla Samarco 5 multe per un totale di 64 milioni di dollari.

La fama ambientale della Samarco era immeritata: ora il ministro dell’ambiente del Minas Gerais dice che la compagnia mineraria prima dell’incidente era stata multata ben 6 volte per aver infranto le leggi ambientali. 5 casi riguardano infrazioni gravi, come non aver consentito che si svolgessero ispezioni statali e federali o lavori effettuati senza le necessarie licenze appropriate. I casi sono stati presentati dopo sono stati pagati delle ammende. I primi tre casi segnalati risalgono al 2005, quando la compagnia violò le leggi sull’inquinamento e avviò nuovi progetti senza licenza. Nel 2006, la Samarco venne multata per aver scaricato sostanze inquinanti in un torrente. Ma la multa più grossa, 100.000 dollari, è arrivata nel 2010, quando la filiale di BHP Billiton e Vale venne sanzionata per gli stessi, problemi ricorrenti.

Nel 2014 la Samarco aveva assicurato che avrebbe immesso nella diga che poi è crollata solo il 5% di sterili in più, ma il Dipartimento federale delle miniere ha dimostrato che in realtà ha scaricato nel bacino di lagunaggio n ben il 28% di materiale in più di quanto conteneva in precedenza, sovraccaricando una diga che era già ai limiti della sua capacità massima.

La Leite Pitman si chiede: «I livelli di arsenico, manganese e ferro nella regione sono alti per motivi naturali, o a causa dell’inquinamento a lungo termine provocato dall’attività estrattiva? L’incidente non sarebbe accaduto se fosse stato messo in atto un efficace controllo ambientale dieci anni fa, quando sono iniziati i problemi. Invece di investire in una migliore supervisione, il governo brasiliano sta portando avanti i piani per semplificare il processo di autorizzazione. Avendo nascosto i rifiuti minerari tossici sotto il tappeto per un decennio prima di essere travolti dal disastro, i politici brasiliani devono ora rispondere della loro lunga e triste storia di difensori della grande industria che e avvelena il popolo che rappresentano».