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L’Italia del XXI secolo sarà un fermento di grandi opere e un brulicare di cantieri che faranno ripartire il Paese, anche se non è chiarissimo per dove. Porti, metropolitane, ferrovie ad alta velocità, ma soprattutto strade, autostrade e ponti, di cui - dicono - c’è un gran bisogno per adeguarsi all’Europa e ammodernarsi. Per chi si vuole rendere conto se le cose stiano così - cioè se davvero servono tutte queste infrastrutture - non c’è che fare riferimento ai dati, alle statistiche, ai numeri, cioè agli unici parametri “oggettivi” che mostrano, inequivocabilmente, che non è così e che, m...

L'Editoriale

Overshoot day, l’Italia è tornata in deficit ecologico: già esaurite le risorse naturali del 2024

Luca Aterini
Luca Aterini
Ieri è tornato l’Overshoot day per l’Italia, appena in ritardo rispetto all’appuntamento dell’anno scorso (15 maggio). Il “giorno del superamento” ci avverte che, a da oggi e per il resto dell’anno saremo in debito col pianeta, erodendo il capitale naturale che sostiene il benessere della nostra società. «L’Overshoot day ci ricorda l’urgenza di adottare azioni concrete per invertire la tendenza del consumo eccessivo delle risorse del nostro Paese», avverte Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del Wwf Italia. L’arrivo dell’Overshoot day è calcolato ogni anno dal Global footprint network, confrontando impronta ecologica e biocapacità: la prima misura quanta terra biologicamente produttiva è richiesta da una data popolazione (quella italiana in questo caso) per supportare le proprie attività, mentre la biocapacità misura la produzione di risorse naturali effettivamente disponibile sul nostro pianeta. Il risultato è che siamo in deficit ecologico, in altre parole spendiamo più delle risorse che abbiamo; oggi per soddisfare i consumi annui degli italiani sarebbero necessarie più di 4 Italie, mentre se tutti gli umani vivessero e consumassero come noi italiani, servirebbero le ...
Il casco ecologico per nuovi bikers

Il casco ecologico per nuovi bikers

Chi ama la biciletta ama anche l’ambiente ecco che allora l’industria propone accessori, come il casco, prodotti con materiali con un minimo impatto ambientale. Le ultime novità vengono dalla Svezia e dal Portogallo con caschi fatti con plastica riciclata, cellulosa o sughero.
L’azienda svedese ha dimostrato che la nanocellulosa è otto volte più resistente dell’acciaio, per quanto riguarda il riciclo della plastica si va da un minimo del 50% fino al 100% utilizzando anche le reti da pesca. Infine, dal Portogallo arriva Flattie il casco pieghevole, leggero e fatto di sughero

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