Biodiversità: il Wwf accoglie con favore la Dichiarazione di Kunming ma chiede un Piano d’azione per la natura

Ma per ora si tratta di una dichiarazione politica priva di impegni veramente concreti

[15 Ottobre 2021]

Il Wwf ha accolto con favore l’impegno assunto alla 15esima Conferenza della parti della Convention on biological diversity (COP15 CBD) con la Dichiarazione di Kunming “Ecological Civilization: Building a Shared Future for All Life on Earth”  per invertire il declino della biodiversità al 2030, intervenendo anche sui modelli di produzione e consumo. Per questo il Panda chiede che «Alla Dichiarazione segua un Piano d’Azione per la Natura in grado, non solo di proteggere terra, acque e oceani, ma anche di affrontare le pratiche agricole non sostenibili, di adottare nature-based solutions (soluzioni basate sulla natura), e assicurare finanziamenti adeguati per attuarla».

Per il Wwf, «E’ incoraggiante che la Dichiarazione di Kunming riconosca come l’obiettivo del post-2020 Global Biodiversity Framework di cui si è discusso in questi giorni debba essere quello di invertire la curva della perdita di biodiversità entro il 2030. La scelta dei paesi partecipanti a questa prima sessione della COP (la seconda sessione sarà dal 25 aprile all’8 maggio 2022) di assicurare e mantenere un impegno politico, al massimo livello, per invertire la perdita di biodiversità in questo decennio, infatti, rappresenta un primo passo fondamentale per affrontare la crisi dei sistemi naturali».

Il Wwf apprezza anche le diverse misure contenute nella Dichiarazione di Kunming, sia quelle che riguardano la conservazione della natura, sia quelle relative a come affrontare la produzione e il consumo non sostenibili delle risorse naturali. Entrambi questi aspetti sono essenziali per garantire un mondo nature-positive in questo decennio».

Altri però fanno notare che molti degli impegni delineati nella Dichiarazione di Kunming sono fondamentalmente una continuazione del 2011-2020 Strategic Plan for Biodiversity e degli Aichi Biodiversity Targets (in gran parte disattesi), che includevano anche impegni per la riduzione degli incentivi per le attività che minacciano la biodiversità, l’integrazione della biodiversità con le altre politiche governative e di aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici.

Inoltre, la Dichiarazione di Kunming non si impegna espressamente a raggiungere l’obiettivo “30 by 30” per proteggere il 30% delle terre emerse e dei mari di tutto il pianeta ma prende solo atti della richiesta «di molti Paesi a proteggere e conservare il 30% ento delle aree terrestri e marittime attraverso sistemi ben collegati di aree protette e altre misure di conservazione efficaci area-based entro il 2030». Al contrario, gli Aichi Biodiversity Targets si erano impegnati, senza riuscirci, a tutelare il 17% del territorio terrestre e delle acque interne e del 10% delle aree costiere e marine. Va anche detto che la Dichiarazione di Kunming è un documento che deve ancora essere finalizzato e che sarà sottoposto a ulteriori deliberazioni nella seconda parte della COP15 del 2022.

Il wwf è fiducioso: «Il coinvolgimento di ministri di finanza, agricoltura, sviluppo economico e ambiente ha dimostrato che i Governi iniziano a riconoscere la necessità di adottare un approccio trasversale per la biodiversità. C’è tuttavia ancora molta strada da percorrere per l’implementazione di un vero approccio whole-of-government (cioè di coinvolgimento complessivo e collegiale dei Governi) da parte di tutti i Paesi membri della Convention on biological diversity».

Lin Li, direttrice global policy e advocacy al Wwf International, conclude: «La Dichiarazione di Kunming è un manifesto della volontà politica e dello slancio necessario per affrontare la perdita di biodiversità. E’ significativo che la Dichiarazione riconosca come scopo del Global Biodiversity Framework quello di intraprendere un percorso per recuperare i sistemi naturali entro il 2030, ma la sua efficacia dipenderà da come verrà attuato ed è per questo che il Wwf chiede di far seguire un Piano d’Azione per la Natura alla Dichiarazione di Kunming. La perdita di biodiversità minaccia la salute umana e la sua sussistenza, e aumenta il rischio di nuove pandemie. Gli impegni dei Paesi devono ancora essere tradotti in ambizione durante i negoziati: è arrivato il momento passare dalle parole in fatti».