New York, nel rooftop dell’Istituto italiano di cultura ha aperto il padiglione Peccioli
A cinque minuti esatti da Central park si staglia l’Istituto italiano di cultura di New York, che nella propria terrazza con affaccio sul cuore di Manhattan ha inaugurato nei giorni scorsi il nuovo “padiglione Peccioli”: uno spazio che ha visto proseguire il percorso della mostra “Trash to beauty” curata nel 2024 da Brett Littman e alla quale hanno partecipato oltre 400 cittadini pecciolesi. Quelli stessi cittadini protagonisti di un’opera di Vittorio Corsini, “Lo sguardo di Peccioli su New York” che, nel corso della mostra, era stata collocata temporaneamente all’esterno dell’istituto lungo Park Avenue. Ora l’installazione, in maniera permanente, sarà portata nella terrazza del rooftop.
«In questo spazio abbiamo ora un piccolo tassello della nostra attività in un istituto molto prestigioso. Questo non può che farci onore – ha detto all’inaugurazione il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni – Questo sarà un punto con il quale vorremmo mantenere la nostra presenza a New York anche in futuro, una testimonianza di un borgo e della sua comunità che hanno trasformato un potenziale danno ambientale in una opportunità di sviluppo, anche culturale e artistica. Questo è anche un segnale che diamo ai nostri cittadini: siamo a Peccioli, in Italia, ma dobbiamo volgere il nostro sguardo anche al mondo. E questo è un piccolo tassello che ci permette di guardare al futuro tutti insieme».
È la testimonianza della vocazione ormai internazionale del “sistema Peccioli”, alla base del quale ci sono le risorse in arrivo dal Triangolo verde con gli impianti gestiti dalla public company Belvedere: qui vivono una discarica per rifiuti non pericolosi, un impianto per il trattamento meccanico biologico e un nuovo biodigestore anaerobico, mentre è in corso l’iter autorizzativo in Regione Toscana per un innovativo impianto di ossicombustione che dovrebbe chiudere il ciclo sulla parte secca dei rifiuti, quindi diminuire enormemente i rifiuti che vanno in discarica.
Il Triangolo verde è diventato così un caso unico in Italia, dove dalla gestione responsabili dei rifiuti generati da imprese e cittadini arrivano risorse economiche per lo sviluppo sostenibile del borgo, diventato un polo d’attrazione turistica. Tant’è che i visitatori accorrono anche all’interno del Triangolo verde: dall’inizio del 2024 sono oltre 18mila le persone che sono andati a toccare con mano come funziona l’economia circolare del modello Peccioli.
«Come Istituto Italiano di Cultura stiamo cercando di presentare l’Italia in un panorama globale – ha aggiunto Fabio Finotti, direttore dell’Istituto newyorkese – L’Italia, però, non è un’Italia generica, ma è fatta di piccole realtà e piccole comunità che hanno grandi idee. Quindi questa realtà di un padiglione Peccioli che si affaccia qui a New York ha un grande valore simbolico. Non possiamo che augurarci, dunque, un futuro nel quale molte altre Peccioli possano mostrarsi e raccontarsi non solo all’Italia ma al mondo intero».