Dal 1 gennaio 2025 sarà Herambiente a gestire il termovalorizzatore di Montale
Dopo la società Ladurner sarà Herambiente a gestire il termovalorizzatore di Montale (PT) per conto del Consorzio intercomunale servizi (Cis) a capitale interamente pubblico dei Comuni di Agliana, Montale e Quarrata.
La gara bandita quest’estate da Confservizi Cispel Toscana si è infatti appena conclusa con un nuovo contratto siglato tra Cis e la controllata del gruppo Hera, che subentrerà nella gestione dell’impianto a partire da 1 gennaio 2025: il servizio durerà tre anni rinnovabili per ulteriori 12 mesi, con un’eventuale proroga tecnica di 6 mesi, portando dunque l’orizzonte del termovalorizzatore di Montale fino a metà 2029.
Oltre alla conduzione del termovalorizzatore in piena continuità con le autorizzazioni vigenti – che prevedono una capacità impiantistica tale da gestire 50mila t/a di rifiuti urbani e speciali – e all’assunzione di tutti i 28 dipendenti impegnati nella conduzione dell’impianto, l’offerta di Herambiente prevede la realizzazione di interventi migliorativi per oltre 3,7 milioni di euro, che incideranno positivamente su operatività e prestazioni ambientali dell’impianto.
Fra questi, ad esempio, sono previsti lavori sulla turbina a vapore (da cui si produce energia elettrica per circa 26.000 MWh/anno) sulla caldaia (che genera il vapore che alimenta la turbina) e sui filtri a maniche, una delle più importanti dotazioni di abbattimento fumi.
«Siamo davvero lieti di poter mettere a nuovamente disposizione delle comunità toscane la nostra expertise in campo ambientale – commenta Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente – Data l’importanza dell’impianto per il territorio, tutte le nostre strutture sono già attive per garantire un subentro nella gestione senza soluzione di continuità, integrando da subito il termovalorizzatore di Montale nelle policy di qualità e sicurezza Herambiente».
La società gestisce infatti un centinaio di impianti di trattamento e recupero rifiuti in tutto il Paese, fra cui 9 termovalorizzatori (in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Molise) e in Toscana ha una presenza consolidata da tempo: Herambiente gestisce infatti importanti piattaforme di trattamento rifiuti industriali a Pisa e Castelfranco di Sotto, che supportano i distretti produttivi toscani nella gestione e nel recupero degli scarti, cura le discariche di Serravalle Pistoiese (PT) e Firenzuola (FI), e infine a Santa Croce sull’Arno vede collocati i laboratori artistici di Scart, il progetto della multiutility che trasforma i rifiuti industriali in opere d’arte, grazie alla collaborazione con le più importanti Accademie di belle arti italiane, fra cui quella di Firenze.
A quest’ampia presenza si aggiungerà dunque nei prossimi mesi il termovalorizzatore di Montale, assicurando continuità a un asset impiantistico particolarmente prezioso per la Toscana, perché in regione vanno riducendosi le opzioni per valorizzare i rifiuti secchi non riciclabili meccanicamente.
In attesa che il Piano regionale dell’economia circolare venga definitivamente approvato, e soprattutto nella speranza che possano realizzarsi le proposte impiantistiche raccolte dal Piano tramite avviso pubblico – in particolare l’ossicombustore in ipotesi a Peccioli, che sta attraversando il proprio iter autorizzativo –, sul territorio restano solo tre termovalorizzatori: senza contare quello di Livorno, per il quale ormai è decisa la chiusura, di tratta degli impianti di Poggibonsi, di San Zeno (AR) e appunto di Montale, senza i quali i rifiuti non riciclabili verrebbero destinati ulteriormente agli smaltimenti in discarica se non all’export fuori regione.