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Sei Toscana e Rotary fanno educazione ambientale ad Arezzo

 |  SEI Toscana

Hanno preso il via in questi giorni nelle scuole di Arezzo le prime lezioni di “Rotary per l’ambiente”, il progetto di educazione ambientale promosso e ideato da Sei Toscana in collaborazione con i Rotary Club Area Etruria.

L’iniziativa, che si rivolge ai ragazzi ed alle ragazze delle scuole aretine che si sono iscritte a “Ri-creazione” (il progetto di educazione ambientale di Sei Toscana), vede coinvolte 18 classi e quasi 300 ragazze e ragazzi nel solo comune di Arezzo.

“Siamo molti soddisfatti della grande partecipazione riscontrata da parte degli istituti scolastici di Arezzo – dicono il presidente Rotary Club Arezzo, Oreste Tavanti e Mario Scilla, presidente Rotary Club Arezzo Est –. Come Rotary, abbiamo da sempre manifestato una spiccata sensibilità rispetto alle tematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente ed alla sostenibilità e siamo felici di aver promosso sul nostro territorio questo progetto in collaborazione con Sei Toscana. Riuscire a coinvolgere direttamente i giovani su queste tematiche è molto importante perché saranno proprio loro a portare nelle proprie case le buone pratiche. Solo qui ad Arezzo hanno partecipato quasi 300 ragazze e ragazzi, ma il progetto ‘Rotary per l’ambiente’ quest’anno è riuscito a coinvolgere quasi 1300 studenti di ben 18 comuni della provincia di Arezzo. Numeri che certificano la crescente sensibilità ambientale dei giovani che animano e vivono i nostri territori”.

Ad ogni studente, al termine del ciclo di incontri sui temi legati all’ambiente e alla sostenibilità, saranno consegnati anche una Guida alla raccolta differenziata e il libro “Riusi: da rifiuti a risorse” prodotti grazie al contributo dei Club Rotary.

Il progetto “Rotary per l’ambiente” è organizzato e promosso da Sei Toscana insieme a Rotary Club Casentino, Rotary Club Arezzo, Rotary Club Arezzo Est, Rotary Club Cortona Valdichiana, Rotary Club Sansepolcro e Rotary Club Valdarno.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.