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Datati i reperti ritrovati a 11 metri di profondità tra il 1994 e il 2005

Nel lago di Bracciano si andava in canoa oltre 7mila anni fa

Mineo: «Qui vivevano i primi gruppi di agricoltori e pastori che occupavano il centro della penisola italiana»
 |  Scienza e tecnologie

Un gruppo di ricercatori guidato dall’Università di Pisa, dal Museo delle civiltà e dal Csic ha datato le canoe rinvenute – tra il 1994 e il 2005 – sui fondali del lago di Bracciano (Roma), datandole tra i 7.000 e i 7.500 anni fa grazie all’analisi del carbonio 14.

«Si tratta di imbarcazioni eccezionali per il loro stato di conservazione e per le loro dimensioni, con la più grande che è lunga circa 11 metri – spiega Niccolò Mazzucco dell’Ateneo pisano – Ma soprattutto sono canoe le cui caratteristiche rivelano una tecnologia di navigazione notevolmente avanzata».

Il ritrovamento, avvenuto nel sito della Marmotta a 11 metri di profondità, ha dunque portato alla luce eccezionali manufatti risalenti all’era neolitica della preistoria umana.

«La complessità tecnica con cui è stato realizzato sia lo scafo dell'imbarcazione, sia certi elementi ad essa associati, sono sorprendenti. Senza dubbio siamo di fronte al lavoro di veri ingegneri navali – osserva Mario Mineo del Museo delle civiltà – Oltre a ciò, i dati confermano che la costruzione delle canoe coincide con il momento di occupazione del sito, più o meno tra il 5620 e il 5300 a.C., quando qui vivevano i primi gruppi di agricoltori e pastori che occupavano il centro della penisola italiana. E questo ci permette di affermare che si tratta delle canoe più antiche del Neolitico in tutta Europa».

Redazione Greenreport

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