
In Europa la ricerca sulla salute può rinascere come bene comune

La pandemia Covid-19 mostra quanto le priorità della ricerca biomedica siano di fatto controllate dall’industria farmaceutica, nonostante generosi sussidi pubblici.
Il Governo Usa, ad esempio, ha trasferito ad alcune imprese 18 miliardi di dollari per lo sviluppo di vaccini, farmaci, test diagnostici, di cui 12 dedicati esclusivamente ai vaccini e in particolare alle ultime fasi di sviluppo clinico, alle prime fasi produttive e altri aspetti.
I sussidi, tuttavia, non risolvono i problemi. I settori meno redditizi per gli investimenti privati restano notoriamente trascurati: malattie infettive e resistenza agli antibiotici, patologie rare (che cumulativamente riguardano milioni di persone), alcune condizioni legate al basso reddito, all’età avanzata, ai fattori di rischio nei paesi in via di sviluppo (si stima che meno dello 0,5% della ricerca riguardi malattie tropicali neglette della lista Oms e solo lo 0,4% malattie nella lista prioritaria Oms). Vi sono irrisolti problemi strutturali riguardanti prezzi, studi clinici finalizzati all’analisi di dati di popolazione, analisi comparative indipendenti sull’efficacia di vaccini e farmaci esistenti, brevetti e denominazioni commerciali.
Le soluzioni orientate al profitto finanziario in mercati scarsamente competitivi hanno mostrato i propri limiti. È quindi necessario orientare la ricerca maggiormente nell’interesse pubblico.
Uno studio recente per il Parlamento europeo propone la creazione di una infrastruttura pubblica europea permanente, guidata dalla scienza, con la missione di intervenire nello sviluppo dei farmaci a partire dalla ricerca indipendente fino alla commercializzazione, generando conoscenza e innovazione biomedica come bene pubblico: un nuovo attore, orientato alle priorità della salute, sostenuto dai governi della Ue, aperto a paesi terzi, in dialogo con la società civile, che rinuncerebbe nell’interesse pubblico a usufruire dei privilegi derivanti dai brevetti.
Una infrastruttura comune di ricerca biomedica, per lo sviluppo autonomo di nuovi farmaci, vaccini, diagnostica e tecnologie medicali, orientata dai bisogni della salute, consentirebbe di valorizzare le eccellenti capacità esistenti in Europa nelle università, negli istituti noprofit, nelle imprese innovative, sulla base di contratti trasparenti e senza esclusive brevettuali.
Con un bilancio annuo simile a quello della Agenzia spaziale europea (circa 7 miliardi di euro nel 2022), ispirandosi anche all’esperienza del Cern, dell’European molecular biology laboratory (Embl) e altre eccellenze scientifiche, il nuovo soggetto potrebbe nell’arco di venti anni divenire il primo centro del mondo per la ricerca biomedica intramurale, con un ampio portafoglio di progetti innovativi nei campi meno coperti dall’industria.
Chiediamo alle istituzioni europee ed ai governi di prendere in considerazione questa proposta (che sarà discussa in un evento del Parlamento europeo, Science and technology panel), di farla propria e di svilupparla con senso di urgenza.
La presente lettera aperta alle istituzioni e ai governi dell’Unione europea, pubblicata già il 13 luglio, è promossa dal Forum disuguaglianze e diversità e dalle seguenti personalità e associazioni:
● Silvio Garattini- presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” ● Massimo Florio - professore di Scienza delle finanze, Università di Milano ● Giuseppe Remuzzi - direttore scientifico dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, professore “per chiara fama”, Università di Milano ● Fabrizio Barca – co-coordinatore Forum disuguaglianze e diversità ● Vittorio Agnoletto - Medico, coordinatore campagna No profit on pandemic ● Nicoletta Dentico - direttrice Global health justice program, Society for international development (Sid) ● Roberto Romizi - medico, presidente Associazione medici per l'ambiente Isde Italia ● Giuseppe Masera - già direttore Emato-oncologia pediatrica, Università Milano Bicocca ● Forum disuguaglianze e diversità ● Medicina democratica ● Coordinamento nazionale comunità di accoglienza ● Medicusmundi ● Asociación por un acceso justo al medicamento, Spagna ● Associazione medici per l'ambiente Isde-Italia ● Forum per il diritto alla salute
Per firmare la petizione: https://www.change.org/p/una-infrastruttura-europea-per-i-vaccini-farmaci-e-innovazione-biomedica
