Per gli over65 decessi da caldo in crescita del 167%, Greenpeace: «Aziende fossili devono pagare i danni causati alla salute»
Il nuovo rapporto annuale Lancet Countdown, pubblicato dalla rivista scientifico di riferimento in ambito medico – The Lancet, appunto – documenta sempre più gravi impatti sulla salute legati alla crisi climatica, con l’Italia tra i Paesi più esposti.
Secondo quanto riportato da The Lancet, ad esempio, i decessi causati dal caldo sono aumentati del 167% tra le persone sopra i 65 anni rispetto agli anni Novanta, mentre le emissioni di gas serra continuano a infrangere ogni record storico. L'esposizione al caldo, inoltre, influisce sempre più negativamente sull'attività fisica e sulla qualità del sonno, incidendo così sulla nostra salute fisica e mentale.
«L’ultimo rapporto di The Lancet descrive purtroppo la devastante realtà a cui assistiamo ormai quotidianamente – commenta Chiara Campione, direttora del Programma di Greenpeace Italia – la crisi climatica sta già mettendo a rischio la salute e la vita di milioni di persone. È inaccettabile che, mentre questa emergenza avanza in modo sempre più violento, le aziende di combustibili fossili come Eni accumulino miliardi su miliardi di profitti. Soldi che, anziché continuare ad alimentare i cambiamenti climatici, potrebbero essere invece destinati per proteggere la salute e il futuro dell’umanità. Mentre le grandi aziende fossili guadagnano, siamo tutte e tutti noi a pagare rischiando la vita, la perdita di persone care, di ricordi, di patrimoni culturali, di legami con la nostra casa e le radici che ci connettono alle nostre comunità».