
Come faccio a sapere se la mia tosse è dovuta a un’infreddatura o al nuovo coronavirus?

Mentre scriviamo il nuovo coronavirus scoperto in Cina, nella città di Wuhan, ha contagiato 24.530 persone nel mondo e fatto 493 morti: ben più dei decessi provocati dalla Sars, che nel paese asiatico aveva fatto 349 morti. «Il coronavirus attuale sta mostrando una capacità superiore di trasmettersi rispetto alla Sars – spiega Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – quindi dà un numero di casi maggiore, anche se la letalità appare almeno al momento più bassa. Ad aumentare la contagiosità c’è anche il fatto che i sintomi spesso sono più lievi, e quindi, soprattutto quando ancora non si era consapevoli dei rischi, le persone contagiate circolavano maggiormente».
I numeri relativi alle epidemie di coronavirus e di altri virus zoonotici che hanno dato origine a epidemie in anni recenti mostrano dati molto diversi tra loro: ad oggi il nuovo coronavirus (2019-nCoV) ha una letalità stimata intorno al 2-3%, anche se la cifra è assolutamente preliminare, mentre l’epidemia di Sars in due anni ha fatto 8096 casi con 774 morti, con un tasso di letalità del 9,6%, e al momento l’epidemia del coronavirus ‘mediorientale’ (MERS-CoV) ha fatto 2494 casi con 858 morti, con un tasso di letalità del 34,4%. Per fare un paragone con altri virus, la letalità stimata per l’influenza stagionale è inferiore all’uno per mille.
Quanto dobbiamo preoccuparci dunque per l’epidemia in corso legata al coronavirus 2019-nCoV? Ciò che sappiamo è che in Europa al momento sono solo 28 i contagi confermati (di cui 2 in Italia). «I provvedimenti presi dal governo italiano in anticipo rispetto agli altri paesi europei diminuiscono certamente la probabilità di arrivo di pazienti infetti – sottolinea Rezza – il che naturalmente non vuol dire che si possa escludere questa evenienza, anche perché il traffico dei passeggeri verso l’Europa non sarà mai del tutto bloccato. Quindi in questa fase si deve ragionare in termini probabilistici, ed è errato fare riferimento ad un ipotetico ‘rischio zero’. Certamente la diminuzione del volume di passeggeri in arrivo da zone a rischio riduce la probabilità di introduzione dell’infezione attualmente, ma ciò non vuol dire che il peggio sia passato in quanto bisogna tenere altissima l’attenzione finché i focolai cinesi particolarmente attivi non saranno posti sotto controllo».
In questa fase è dunque molto importante non abbassare la guardia, ma neanche diffondere allarmi non motivati dando seguito alle numerose fake news che stanno evolvendo insieme all’epidemia legata al coronavirus. Ecco dunque perché l’Istituto superiore di sanità – ovvero l'organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale – ha messo in fila alcune risposte dettagliate ai dubbi più frequenti su esposizione, prevenzione e trasmissione del contagio: un utile guida per orientarsi, che pubblichiamo di seguito integralmente (per ogni altro dubbio ricordiamo che è possibile rivolgersi al numero verde del ministero della Salute, 1500).
- Se prendo gli antivirali prevengo l’infezione?
- Se sono stato in metropolitana con una persona che tossiva e nei giorni seguenti compare la tosse anche a me devo andare in ospedale?
- Come faccio a sapere se la mia tosse è dovuta a un’infreddatura o al nuovo coronavirus?
- aver viaggiato negli ultimi 14 giorni in zone della Cina in cui il virus si sta diffondendo
- avere avuto contatti con persone con infezione accertata
- Se mi sottopongo privatamente ad analisi del sangue, o di altri campioni biologici, posso sapere se ho contratto il nuovo Coronavirus?
- E’ vero che posso essere contagiato dal coronavirus toccando le maniglie degli autobus?
- L’infezione da coronavirus causa sempre una polmonite grave?
- Se ho sintomi respiratori e penso di poter essere stato contagiato dal nuovo coronavirus, devo chiamare il 118 per andare in ospedale o andare dal mio medico curante?
Per approfondire consulta la pagina di Epicentro dedicata al Coronavirus
