Oms: un migliore utilizzo dei vaccini potrebbe ridurre l'uso di antibiotici di 2,5 miliardi di dosi all'anno
All’High-Level Meeting on AMR organizzato il 26 settembre dalla 79esima Assemblea generale dell’Onu, i leader mondiali hanno approvato una dichiarazione politica che si impegna a raggiungere una serie di obiettivi e azioni chiare, tra le quali la riduzione del 10% entro il 2030 dei circa 4,95 milioni di decessi umani all'anno associati all'AMR batterica. La dichiarazione sottolinea aspetti chiave, tra cui l'importanza dell'accesso a vaccini, medicinali, trattamenti e diagnosi, chiedendo al contempo incentivi e meccanismi di finanziamento per guidare la ricerca sanitaria multisettoriale, l'innovazione e lo sviluppo nell'affrontare l'AMR.
Secondo il nuovo rapporto “Estimating the impact of vaccines in reducing antimicrobial resistance and antibiotic use: technical report” pubblicato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) «I vaccini contro 24 patogeni potrebbero ridurre il numero di antibiotici necessari del 22% o 2,5 miliardi di dosi giornaliere definite a livello globale ogni anno, supportando gli sforzi mondiali per affrontare la resistenza antimicrobica (AMR). Mentre alcuni di questi vaccini sono già disponibili ma sottoutilizzati, altri dovrebbero essere sviluppati e immessi sul mercato il prima possibile».
Il nuovo rapporto amplia lo studio “Global and regional burden of attributable and associated bacterial antimicrobial resistance avertable by vaccination: modelling study”, pubblicato nel 2023 su BMJ Global Health da Chaelin Kim (International Vaccine Institute di Seoul), Marianne Holm (Novo Nordisk Foundation), Isabel Frost e Mateusz Hasso-Agopsowicz (Department of Immunization, Vaccines and Biologicals - IVB dell’Oms) e Kaja Abbas ( London School of Hygiene & Tropical Medicine) e valuta il ruolo nella riduzione dell'AMR di 44 vaccini che prendono di mira 24 patogeni: 19 batteri, 4 virus e un parassita. Le infezioni possono causare sindromi multiple e variare a seconda delle fasce d'età; quindi, in diversi casi è stato valutato più di un vaccino per un patogeno per il suo impatto sull'AMR. Gli agenti patogeni includono: Acinetobacter baumannii , Campylobacter jejuni , Clostridioides difficile , Enterococcus faecium , Escherichia coli enterotossigeno (ETEC), Escherichia coli patogeno extraintestinale (ExPEC), Streptococco di gruppo A (GAS), Haemophilus influenzae di tipo B (Hib), Helicobacter pylori , Klebsiella pneumoniae , Mycobacterium tuberculosis , Neisseria gonorrhoeae , Salmonella non tifoide , Pseudomonas aeruginosa , Salmonella Paratyphi A, Salmonella typhi, Shigella , Staphylococcus aureus , Streptococcus pneumoniae , Plasmodium falciparum (malaria), influenza, norovirus, rotavirus, virus respiratorio sinciziale (RSV).
L’Oms ricorda che «L'AMR si verifica quando batteri, virus, funghi e parassiti non rispondono più ai farmaci antimicrobici, rendendo le persone più malate e aumentando il rischio di malattia, morte e diffusione di infezioni difficili da curare. L'AMR è causata in gran parte dall'uso improprio e dall'uso eccessivo di antimicrobici, ma, allo stesso tempo, molte persone in tutto il mondo non hanno accesso ad antimicrobici essenziali. Ogni anno, quasi 5 milioni di decessi sono associati all'AMR a livello globale. I vaccini svolgono un ruolo essenziale nella risposta volta a ridurre la resistenza antimicrobica, poiché prevengono le infezioni, riducono l'uso e l'abuso di antimicrobici e rallentano l'insorgenza e la diffusione di patogeni resistenti ai farmaci.
SI stima che i vaccini già in uso contro la polmonite da pneumococco, l'Haemophilus influenzae di tipo B (Hib, un batterio che causa polmonite e meningite) e il tifo potrebbero evitare fino a 106.000 decessi associati all'AMR ogni anno. Ulteriori 543.000 decessi associati all'AMR potrebbero essere evitati ogni anno quando saranno sviluppati e distribuiti a livello globale nuovi vaccini per la tubercolosi (TB) e la Klebsiella pneumoniae. Mentre nuovi vaccini contro la TB sono in fase di sperimentazione clinica, uno contro la Klebsiella pneumoniae è in fase iniziale di sviluppo.
Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha commentato: «Per affrontare la resistenza antimicrobica bisogna iniziare a prevenire le infezioni, e i vaccini sono tra gli strumenti più potenti per farlo. Prevenire è meglio che curare, e aumentare l'accesso ai vaccini esistenti e svilupparne di nuovi per malattie critiche, come la tubercolosi, è fondamentale per salvare vite e invertire il trend all'AMR».
Il frapporto Oms evidenzia che i vaccini sono fondamentali per prevenire le infezioni: «Le persone vaccinate hanno meno infezioni e sono protette da potenziali complicazioni da infezioni secondarie che potrebbero richiedere farmaci antimicrobici o il ricovero in ospedale».
Il rapporto ha analizzato l'impatto dei vaccini già autorizzati e dei vaccini in varie fasi di sviluppo e ne è emerso che ogni anno il vaccino contro lo Streptococcus pneumoniae potrebbe far risparmiare 33 milioni di dosi di antibiotici se si raggiungesse l'obiettivo dell'Agenda per l'immunizzazione 2030 di vaccinare il 90% dei bambini del mondo, così come gli anziani; quello per il tifo potrebbe far risparmiare 45 milioni di dosi di antibiotici, se la loro introduzione venisse accelerata nei paesi ad alta incidenza; quello contro la malaria causata dal Plasmodium falciparum potrebbe far risparmiare fino a 25 milioni di dosi di antibiotici, spesso utilizzati impropriamente nel tentativo di curare la malaria; quello contro la tubercolosi potrebbe avere l'impatto maggiore una volta sviluppatoa, risparmiando tra 1,2 e 1,9 miliardi di dosi di antibiotici, una parte significativa delle 11,3 miliardi di dosi utilizzate ogni anno contro le malattie trattate nel rapporto.
A livello globale, i costi ospedalieri per il trattamento dei patogeni resistenti valutati nel rapporto sono stimati in 730 miliardi di dollari all’anno. L’Oms fa notare che «Se i vaccini potessero essere distribuiti contro tutti i patogeni valutati, potrebbero far risparmiare un terzo dei costi ospedalieri associati all'AMR. E’ necessario un approccio completo e incentrato sulle persone, applicato a tutti i sistemi sanitari, per prevenire, diagnosticare e curare le infezioni. Questo approccio riconosce la vaccinazione come elemento fondamentale per prevenire l'AMR e particolarmente efficace se combinato con altri interventi».