Il Governo vuole istituire l’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (Asas)
Il Consiglio dei ministri ha appena approvato un disegno di legge in materia di sicurezza delle attività subacquee, con la previsione della richiesta alle Camere di sollecita calendarizzazione nel rispetto dei regolamenti dei due rami del Parlamento.
Il provvedimento in questione mira a definire un quadro giuridico adeguato alle esigenze emerse a fronte della progressiva antropizzazione dell’ambiente subacqueo, che si estende dalla superficie del mare, fiumi e laghi, fino ai fondali.
«Siamo tra i primi Stati membri dell’Unione europea a fissare le regole sulla attività nell’underwater». Con queste parole riecheggianti il compiacimento del Governo e del ministro protempore per il Mare (e la Protezione civile), Nello Musumeci, inizia il percorso legislativo per far nascere l’Asas (Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee).
«Un’esigenza – dichiara Musumeci – prevista dal nostro “Piano del mare”, ma soprattutto avvertita dalla crescente antropizzazione della dimensione subacquea. Parlo non solo della ricerca e dell’impiego di risorse energetiche e minerarie, ma anche delle infrastrutture di comunicazione, a scopi scientifici o militari. Si rendeva quindi indispensabile stabilire procedure e regole per coordinare le varie attività e assicurarne lo svolgimento in un contesto di sicurezza».
Cerchiamo di capire cosa dovrà disciplinare questa nuova Agenzia nazionale. Il provvedimento in esame vuole definire un quadro giuridico adeguato alle numerose esigenze emerse a fronte della crescente problematica legata all’ambiente subacqueo, nella sua interezza e complessità: proprio partendo da questi presupposti, il disegno di legge (meglio dire la bozza!) che tende a disciplinare procedure e regole finalizzate a rendere più accessibile e sicuro ogni genere di attività subacquea, analizza alcune tra le più importanti istanze rappresentate dal mondo della subacquea italiana:
a) all’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (Asas) verrebbe attribuita la funzione di coordinare e controllare tutte le attività subacquee civili, al fine di evitare possibili interferenze tra queste, le attività subacquee militari e quelle esercitate tra le varie forze di polizia;
b) verrebbero introdotte mirate disposizioni col preciso scopo di regolamentare la navigazione, i mezzi operativi e le infrastrutture subacquee;
c) ampia attenzione, inoltre, verrebbe assegnata alla tutela dell’incolumità del personale e degli operatori che svolgono attività subacquee, stabilendo criteri univoci in materia di attività subacquee ed iperbariche, e si è anche pensato alla disciplina delle qualifiche professionali nonché dei requisiti per l’esercizio delle professioni subacquee.
Vediamo ora da vicino quali saranno i principali compiti che verranno attribuiti alla costruenda Agenzia:
- la gestione delle interferenze nella dimensione subacquea;
- il rilascio di autorizzazioni in ordine al passaggio inoffensivo di sommergibili in immersione nelle acque territoriali;
- la definizione delle misure necessarie volte ad assicurare la sicurezza delle infrastrutture subacquee;
- la definizione degli standard minimi di sicurezza con riferimento ai sistemi di estrazione di emergenza di persone da mezzi pilotati, di trasponder e di sistemi di localizzazione subacquea, che devono possedere i mezzi subacquei non militari;
- la definizione della regolamentazione tecnica dei requisiti per l’abilitazione al comando e alla conduzione di mezzi subacquei, delle caratteristiche e delle dotazioni minime di sicurezza dei mezzi subacquei non militari idonei alla navigazione subacquea, nonché del percorso di formazione per l’iscrizione nel registro degli operatori subacquei e professionali; la promozione dello sviluppo della capacità nazionale di soccorso ed estrazione di persone da mezzi subacquei civili sinistrati;
- l’adozione di linee guida per lo sviluppo di tecnologie subacquee, in collaborazione con il Polo nazionale della dimensione subacquea (Pns) e gli enti pubblici di ricerca preposti sul territorio nazionale.
Il ddl in parola detta, inoltre, disposizioni in materia di lavori subacquei e iperbarici, sia con riferimento ai singoli operatori, sia con riferimento alle imprese subacquee e iperbariche, individuando, tra l’altro, le qualifiche professionali necessarie per l’esercizio di queste delicate ed importanti attività, e istituisce anche i requisiti necessari per l’iscrizione nel Registro degli operatori subacquei e iperbarici professionali.
Si segnala, infine, che il ddl apporta modifiche al Codice dell’ordinamento militare (Com), attribuendo alla Marina militare nuove competenze alla luce della neo-introdotta disciplina delle attività della dimensione subacquea e al Codice della navigazione al fine di integrare la normativa di settore con le nuove competenze attribuite all’Asas.
Naturalmente, occorre tenere ben presente che in mare, da sempre, operano, oltre al benemerito Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera (dall’Unità d’Italia ad oggi) anche altre forze di polizia e, in ultimo, anche le Autorità di sistema portuale; pertanto, nella ripartizione dei compiti e delle funzioni scaturenti dalla legge che andrà a disciplinare l’istituenda Agenzia bisognerà tenere in debita considerazione i ruoli e le attribuzioni che la legge assegna a ciascuna di loro: nessuno sente il bisogno né di duplicazioni né di sovrapposizioni.