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Patire la carestia durante la gravidanza ha un impatto profondo sulla salute di chi sopravvive

In Ucraina i casi di diabete di tipo 2 sono più che raddoppiati 70 anni dopo la carestia staliniana dell’Holodomor
 |  Scienza e tecnologie

Lo studio “Fetal exposure to the Ukraine famine of 1932–1933 and adult type 2 diabetes mellitus”, pubblicato su Science da un team di ricercatori di istituti di ricerca statunitensi, ucraini, cinesi, tedeschi e olandesi, ha utilizzato la vicenda tragica dell’Holodomor, la carestia ucraina provocata dall'uomo  del 1932-1933.  per esaminare la relazione tra carestia prenatale e diabete mellito di tipo 2 (T2DM) negli adulti.

I ricercatori hanno studiato 128.225 casi di diabete di tipo 2 diagnosticati tra il 2000 e il 2008  in 10.186.016 ucraini maschi e femmine nati tra il 1930 e il 1938 e dicono che «Gli individui esposti all'inizio della gestazione alla carestia avevano una probabilità più che doppia di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a quelli non esposti alla carestia».
L’Holodomor causò 4 milioni di morti in un periodo di soli 6 mesi, superando di gran lunga altre carestie in termini di intensità. In Ucraiona, l'aspettativa di vita alla nascita nel 1933 era di soli 7,2 anni per le donne e 4,3 per gli uomini. Una mortalità di massa così concentrata in un periodo molto breve è stata il risultato dell'utilizzo della carestia da parte di Stalin come arma di terrore contro i contadini ucraini. Quando l'Ucraina, non avendone abbastanza per sé, non riuscì a soddisfare le quote di approvvigionamento di grano al governo centrale sovietico, furono adottate misure drastiche per soddisfare le quote e gli “elementi controrivoluzionari” vennero accusati di sabotare l'approvvigionamento di grano. Alla fine del 1932, Stalin scatenò una campagna di perquisizione della case dei contadini alla ricerca di grano "nascosto" o "rubato", poi la ampliò e inasprì all'inizio del 1933. Tutto o la maggior parte del cibo venne confiscato durante molte di queste perquisizioni, lasciando le famiglie senza cibo per il resto dell'inverno. Inoltre, furono adottate misure che limitarono gli spostamenti dei contadini ucraini alla ricerca di cibo. Migliaia di famiglie rurali furono così condannate a una lenta morte per fame nei loro villaggi. L’Holodomor raggiunse il suo picco di vittime nel giugno 1933, quando si verificarono, in media 28.000 decessi al giorno causati dalla carestia, equivalenti a 1.167 decessi all'ora o 19 al minuto.   Una strage che è diventata la ragione fondante della destra ucraina, dell’alleanza dell’Ucraina banderista con Hitler e poi dell’opposizione alla nuova Urss dopo la sconfitta del nazi-fascismo. L’Holodomor è alla radice anche dell’attuale conflitto Russo-Ucraino e del nazionalismo ucraino anti-russo.  
Il principale autore dello studio, l’epidemiologo  L. H. Lumey della Mailman School of Public Health della Columbia University e del Leids Universitair Medisch Centrum olandese, sottolinea che «L'ambiente ucraino ha fornito un'insolita opportunità di indagare l'impatto a lungo termine dell'Holodomor, o morte per fame, sui casi di diabete mellito di tipo 2 (T2DM) diagnosticati sette decenni dopo l'esposizione prenatale alla carestia. Con una carestia concentrata in un periodo di sei mesi all'inizio del 1933, siamo in grado di individuare la tempistica della carestia insieme a variazioni estreme di intensità tra le province. Il nostro studio sull'impatto a lungo termine sulla salute della carestia dell'Holodomor offre diverse lezioni fondamentali per affrontare le sfide sanitarie poste dai disastri nazionali. Sottolinea la necessità di un quadro completo di assistenza sanitaria e politica che tenga conto degli effetti duraturi delle avversità della prima infanzia sulla salute della popolazione e delle loro potenziali ripercussioni a lungo termine sulle malattie croniche e sulla salute mentale».

Alla Mailman School of Public Health  evidenziano che «Mentre gli individui a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 2 nel 2000-2008 potrebbero anche essere sovrappeso o obesi e presentare altri fattori di rischio per la malattia, la relazione tra il rischio di diabete di tipo 2 in età adulta e il luogo e la data di nascita al momento della carestia è così specifica che l'esposizione alla carestia all'inizio della gestazione sembra essere il fattore dominante che prevale su tutti gli altri».
Lumey aggiunge che «Questa consapevolezza dovrebbe indurre i decisori politici e i funzionari della sanità pubblica a un approccio proattivo per anticipare le crescenti esigenze di assistenza sanitaria tra le popolazioni colpite da calamità nazionali. Sottolinea inoltre l'importanza di aumentare la consapevolezza sui potenziali effetti a lungo termine sulla salute delle avversità della prima infanzia».

Un’autrice dello studio, Wolowyna dell'niversità della North Carolina - Chapel Hill, conclude: «Oltre alla necessità di sviluppare politiche per affrontare le sfide sanitarie a lungo termine dopo una calamità nazionale, i risultati del nostro studio sottolineano l'importanza di politiche volte a impedire che eventi come l'Holodomor si ripetano. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022 dimostra che la storia si ripete. L'assedio di tre mesi nel 2022 della città di Mariupol durante l'attuale guerra in Ucraina per far morire di fame la popolazione e costringerla alla resa serve a ricordare un pericolo attuale e reale. Il blocco dei porti ucraini per impedire l'esportazione di grano ucraino nei Paesi in via di sviluppo in Africa e Asia ha aumentato il pericolo di fame per milioni di persone in questi Paesi».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.