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Lo ha anticipato il ministro Pichetto al convegno organizzato dall’Anev presso la sede Gse

Giornata mondiale del vento, dal Fer 2 incentivi per 3,8 GW di eolico offshore

Togni: «Necessità di avere una visione unica che possa portare a raggiungere gli obiettivi in maniera efficace»
 |  Nuove energie

Quest’anno la Giornata mondiale del vento si è festeggiata con due giorni d’anticipo in Italia, dove il tradizionale appuntamento dell’Anev – l’Associazione nazionale energia del vento – ha avuto luogo oggi presso la sede del Gse, col convegno I nuovi obiettivi del Pniec ed il ruolo centrale delle reti e dei sistemi di accumulo come fattori abilitanti per il completo sviluppo dell’eolico.

«Sviluppare l’eolico – spiega il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, intervenuto al convegno – è un obiettivo centrale nel Pniec e nell’agenda di governo: per questo prosegue il nostro confronto costruttivo con Anev».

Il ministro ha dunque anticipato che il decreto Fer 2 – che dopo lunga attesa ha appena ricevuto il via libera della Commissione Ue ed è in attesa di pubblicazione – gran parte del contingente incentivabile «per 3,8 GW riguarda nuovi impianti off-shore, mentre presto verrà avviata in due aree demaniali marittime del Mezzogiorno la sperimentazione per la cantieristica funzionale a questa filiera. È indispensabile pianificare, come già sta accadendo – ha aggiunto Pichetto – crescenti investimenti sulle reti e rafforzare l’accumulo, in linea con l’impegno raggiunto al G7 di Venaria di contribuire a sestuplicarne la capacità al 2030».

Al contempo, però, sempre a Venaria il ministro ha preso l’impegno a triplicare la potenza installata in impianti rinnovabili sempre il 2030, un obiettivo ad oggi irraggiungibile visto le numerose difficoltà che frenano i percorsi autorizzativi, non ultime il decreto Agricoltura in fase di conversione in legge e il decreto Aree idonee; con quest’ultimo, in particolare, secondo Anev sarebbe «impossibile» raggiungere in target previsti. Senza dimenticare la perdurante assenza del Piano nazionale per la gestione degli spazi marittimi – che è già costata l’apertura di una procedura d’infrazione Ue verso l’Italia –, la cui pubblicazione è invece indispensabile per dare gambe all’eolico offshore.

«Lo sviluppo delle rinnovabili in Italia – osserva Simone Togni, presidente dell’Anev – passa dall’abilitazione dei fattori esterni necessari a raggiungere tali obiettivi comunitari che sono lo sviluppo delle reti, su questo Terna sta facendo un ottimo lavoro, la realizzazione di sistemi di accumulo, che nel medio e lungo periodo saranno utilissimi a garantire la gestione dei carichi e ad utilizzare tutta la produzione rinnovabile e la rimozione degli ostacoli burocratici e amministrativi che ancora pongono dei limiti e dei ritardi nello sviluppo delle nuove tecnologie. Per questo motivo e per la complessità delle tematiche l’Anev ribadisce la necessità di avere una visione unica che possa portare a raggiungere gli obiettivi in maniera efficace».

Redazione Greenreport

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