Nascono gli One stop shop per sostenere le Comunità energetiche rinnovabili
Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase), in collaborazione con Renael, la Rete nazionale delle agenzie per l’energia locali, ha lanciato i primi One stop shop (Oss) a livello nazionale. Si tratta di sportelli, aperti al pubblico, che offriranno supporto diretto ai territori, promuovendo l’adozione di energie rinnovabili e la riqualificazione energetica, con particolare attenzione alla creazione e al potenziamento delle Comunità Energetiche Rinnovabili, note anche con l'acronimo Cer, ovvero gruppi di utenti che si uniscono per produrre, condividere e consumare energia rinnovabile in ambito locale.
«Questo progetto potrà dare un’ulteriore spinta alla conoscibilità e all’affermazione delle Cer come modello vincente di produzione e condivisione di energia rinnovabile», afferma il ministro Gilberto Pichetto.
Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un nuovo soggetto giuridico, delineato dal recepimento della direttiva europea Red II, costituibile a partire da un gruppo di singoli soggetti – come famiglie, stabilimenti produttivi e Comuni – che decidono di autoprodurre, accumulare e scambiarsi energia generata da fonti rinnovabili, nello spirito di una vera comunità e aprendo al contempo realizzazione di nuovi modelli di business.
Due i canali di accesso ai sostegni, per le Comunità energetiche: il primo prevede una tariffa incentivante su tutto il territorio nazionale, mentre il secondo riguarda i Comuni entro i 5mila abitanti e consiste in un contributo in conto capitale – finanziato con 2,2 mld di euro dal Pnrr – per coprire fino al 40% delle spese ammissibili.
Il primo passo per accedere agli incentivi è individuare un’area dove realizzare un impianto rinnovabile – ad esempio fotovoltaico – di potenza massima pari a 1 MW, per poi costituire una Comunità energetica tra utenti connessi alla medesima cabina primaria. Una volta autorizzato l’impianto, connesso alla rete e richiesto l’incentivo al Gse, l’energia condivisa all’interno della Cer – ovvero quella consumata dai membri mentre viene prodotta – può accedere alla tariffa incentivante.
Quando la produzione è superiore al consumo, alla Cer viene riconosciuto il valore economico dell’energia prodotta, senza ulteriori incentivi; in alternativa tale energia può anche essere accumulata tramite batterie, per poi essere utilizzata successivamente dagli utenti. In ogni caso è garantito un risparmio sui costi dell’energia per chi fa parte della Comunità, grazie a una maggiore autosufficienza.
Anche Piergabriele Andreoli, presidente di Renael, ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa: «Grazie al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica questo progetto pone l’Italia in una posizione di avanguardia rispetto alla sperimentazione di punti di connessione tra le grandi policy nazionali e le attività che devono essere svolte territorialmente. Un lavoro – quello di collegamento tra le politiche nazionali e i territori – che è nel DNA delle agenzie energetiche locali».
I nuovi Oss non sono solo punti di consulenza, ma anche strumenti di sensibilizzazione, con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica, favorire l’efficienza e rendere le comunità locali protagoniste di un cambiamento verso un futuro più sostenibile e autonomo.