“RigeneRare”, nasce in Italia un centro per il recupero e il riutilizzo di metalli preziosi e materie prime critiche
“RigeneRare”. Ricorre a un azzeccato gioco di parole, Iren, per lanciare un progetto che punta al riciclo strategico di minerali e metalli preziosi che rivestono un’importanza fondamentale tanto per l’industria, nell’ottica di una transizione verde, quanto per le tecnologie utilizzate nel settore della difesa e dell’aerospazio. La multiservizi che produce ed eroga energia elettrica, teleriscaldamento, servizi idrici integrati e servizi ambientali ha realizzato una piattaforma che punta a diventare il punto di riferimento a livello nazionale per lo sviluppo sostenibile della filiera del riciclo delle cosiddette “materie prime critiche”, minerali come il litio, il cobalto, il nichel, il rame e le altre cosiddette terre rare che, come ha recentemente evidenziato anche la Banca centrale europea, saranno determinanti per rispondere ai fabbisogni produttivi ed energetici dei prossimi anni. Dalle materie prime critiche passa già oggi il 38% del Pil nazionale, e si stima che l’Italia possa ricavarne fino al 32% dal riciclo.
Già oggi, per i paesi europei, l’approvvigionamento di queste materie prime non è questione da poco, perché allo stato grezzo si trovano concentrate in paesi in via di sviluppo come il Sud America e l’Africa (contrariamente ad esempio al petrolio, ben più diffuso a livello globale) e perché in questo settore l’Europa parte svantaggiata rispetto agli Stati Uniti e, soprattutto, alla Cina. E la sfida si farà ancora più critica nei prossimi anni, considerando che la domanda di materie prime critiche fa già presagire un cambiamento della geopolitica mondiale e che il loro fabbisogno potrebbe aumentare fino a 11 volte entro il 2040.
Con il progetto “RigeneRare”, in Italia si prova a dare una prima risposta per uscire da questa situazione di svantaggio, realizzando un progetto che assicuri un approvvigionamento che sia sicuro (è d’obbligo evitare un’interruzione della catena di produzione), diversificato (non ci si può affidare soltanto a una ristretta cerchia di soggetti, perché i rischi di restrizioni commerciali con i paesi emergenti è alta), economicamente sostenibile (per ovvie ragioni) e di lungo periodo (indietro non si può tornare).
Il nuovo Hub, presentato alla Camera dei Deputati con la partecipazione tra gli altri del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e del presidente esecutivo del Gruppo Iren, Luca Dal Fabbro, dovrebbe rispondere a tutte queste esigenze. La piattaforma punta infatti a raccogliere e organizzare dati sull’intero settore dei minerali e dei metalli preziosi al fine di sviluppare una filiera nazionale per il loro riciclo. E fondamentale, per raggiungere l’obiettivo, sarà la collaborazione tra mondo accademico e industriale, così come pure i rapporti di partnership che si dovranno instaurare tra soggetti operanti nel settore del recupero e altri impegnati nell’utilizzo di materie prime e lavorate.
«L’Italia e l’Europa – ha sottolineato Dal Fabbro presentando la nuova piattaforma – sono fortemente dipendenti da Paesi extra-UE per l’approvvigionamento di questi materiali, in particolare dalla Cina: una delle leve su cui agire per una loro diversificazione è rappresentata dal riciclo e dall’economia circolare, che permette di superare le difficoltà legate alla ripresa dell’attività estrattiva, e nello stesso tempo necessita investimenti minori e porta benefici ambientali ed economici. Azioni che ben si sposano anche con gli obiettivi del Piano Mattei, portato avanti dal governo».
Soggetti promotori dell’iniziativa, insieme a Iren, sono Assoambiente, Utilitalia, Confindustria Cisambiente e Confindustria Toscana Sud. E la rete che si sta attivando intorno al progetto è già vasta, con centri di ricerca, università e think tank di varia estrazione che hanno dato la propria disponibilità a essere coinvolti in studi inerenti al settore e con l’attivazione di un tavolo permanente sul riciclo delle materie prime critiche e i metalli preziosi. Le finalità dell’operazione e i futuri report e studi che verranno condotti nell’ambito del recupero e del riutilizzo delle materie critiche saranno consultabili collegandosi al portale dell’Hub appena inaugurato.