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Alla scoperta della guayusa, la pianta amazzonica che gli indigeni Kichwa usano per “entrare nel mondo dei sogni”

I progetti come Crea, sostenuto da Cospe, hanno come obiettivo il rafforzamento del settore agroalimentare e l’empowerment delle donne
 |  Natura e biodiversità

Aurora Tunay si definisce donna amazzonica e appartiene a uno dei 17 gruppi che formano la comunità indigena Kichwa di Rakullakta, che si estende in un’area protetta. La finca di Aurora ha un aspetto selvaggio, il terreno è lasciato al naturale, le piante che vi crescono sono lì da decenni. Come la guayusa, pianta nativa dell’Amazzonia e sacra per le tribù amazzoniche utilizzata da almeno 500 anni.

L’utilizzo di questa pianta dalle proprietà energizzanti ed antiossidanti discende da un’antica leggenda della comunità Kichwa. Secondo la leggenda, i Kichwa avrebbero rivolto le loro preghiere alle divinità per ricevere una pianta che li avrebbe aiutati a sognare; una notte, due gemelli video in sogno una scala che saliva verso il cielo, in cima trovarono i loro antenati che porsero loro la Guayusa, grazie a questa avrebbero potuto “entrare nel mondo dei sogni” e ricevere la saggezza dei propri antenati.

Oggi questa pianta, dalle proprietà oniriche, viene utilizzata per il rituale mattutino. Al risveglio, verso le 4 del mattino ogni famiglia si riunisce per bere l’infuso di foglie di guayusa, in questo momento di condivisione vengono affrontati i problemi della famiglia, si cercano soluzioni e i legami familiari si rafforzano. È un rito ancestrale tutt’ora molto diffuso e sentito dalla popolazione che in questo modo trasmette la propria cultura di generazione in generazione.

Madre di tre figli adolescenti, Aurora mantiene la famiglia coltivando guayusa; fa parte dell’associazione Rukukawsay che produce oltre alla guayusa essiccata per infusi anche una bibita frizzante ed una birra a base di questa erba, prodotti innovativi con cui l’associazione spera di aumentare le vendite. Aurora è tesoriera dell’associazione, ma non solo, gestisce tutte le mansioni di segreteria, le commissioni e la vendita dei prodotti. Lavora senza tregua perché il suo sogno è vedere crescere l’associazione e riuscire a vendere i loro prodotti a livello nazionale e chissà magari un giorno anche all’estero.

Ma Aurora non si dedica solo al lavoro e alla famiglia, fin da giovane è attiva nella vita comunitaria. Oggi si occupa dell’organizzazione degli eventi sportivi della comunità: organizza tornei di calcio e fa parte della squadra tutta al femminile del suo gruppo. Lo sport non è solo divertimento e benessere fisico ma è soprattutto un progetto per tenere lontani i giovani dall’abuso di alcol e droga che purtroppo imperversa tra le nuove generazioni. La preoccupazione di Aurora è per i suoi figli che stanno affrontando la fase adolescenziale e che rischiano di cadere in vizi e abitudini poco salutari, in mancanza di alternative. Quando parla di questo Aurora pare sconsolata e racconta che nulla sembri fermare questo trend. Per questo ancor di più è importante investire in progetti che diano un’alternativa ai giovani perché i problemi legati alla gioventù sembrano essere gli stessi in qualsiasi latitudine del mondo ci si trovi.

I progetti come Crea, hanno come obiettivo principale il rafforzamento del settore agroalimentare come motore di sviluppo nel paese, capace di generare reddito e lavoro per una parte importante della popolazione vulnerabile. Incrementare le possibilità economiche ma anche quelle di vita, come nel caso dei giovani che grazie a queste iniziative possono implementare le loro capacità e trovare un’occupazione. Cospe si inserisce in questo contesto con la promozione di attività e percorsi di empowerment destinati alle donne, come Aurora.

a cura di Barbara Menin

COSPE

COSPE è un'associazione di cooperazione internazionale, laica e senza fini di lucro. Dal 1983 il suo impegno è volto a favorire il dialogo tra persone e popoli per costruire un mondo di pace, accoglienza e giustizia sociale, con particolare attenzione alla parità di genere, alla sostenibilità ambientale e alla lotta contro ogni forma di discriminazione. Attualmente opera in 24 paesi, sostenendo attivamente le comunità locali e la società civile nel perseguimento dell'inclusione sociale, dei diritti umani e della democrazia.