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Non si farà la miniera di titanio nel Parco regionale ligure del Beigua

Il ministro Pichetto Fratin risponde all’onorevole Pastorino e conferma il divieto di estrazione mineraria nelle aree protette
 |  Natura e biodiversità

Il deputato de gruppo misto +Europa Luca Pastorino, nel question time in aula alla Camera, ha presentato la sua interrogazione al ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin Pichetto Fratin sulle materie prime critiche con particolare attenzione al Parco regionale ligure del Beigua e alla possibile estrazione di titanio nell’area protetta, ricordando che «In sede di conversione del decreto n. 84 del 2024, recante disposizioni urgenti sulle materie prime critiche d'interesse, avevo proposto una modifica molto semplice, nel senso di prevedere che le disposizioni del decreto non si applicassero alle aree protette nazionali e regionali, istituite ai sensi della legge quadro sulle aree protette e ai siti della rete Natura 2000.
La Sottosegretaria Bergamotto diede parere contrario, sostenendo che questa norma era implicita, cioè, era già contenuta e non era necessario specificarla. Il fatto si è ripetuto anche in sede di conversione, con parere contrario ad un ordine del giorno che chiedeva soltanto di garantire questo tipo di esclusione. Però, dato che i dubbi restano, il quesito è questo: se intenda confermare le parole della Sottosegretaria di Stato, ribandendo che, anche a seguito dell'introduzione delle disposizioni contenute nel nuovo decreto-legge n. 84 del 2024, sia vietata qualsiasi attività di estrazione mineraria nelle aree protette nazionali e regionali, istituite ai sensi della legge quadro, e nei siti della rete Natura 2000, incluso il Parco del Beigua».

Nella sua risposta, il ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica ha premesso che «Il Governo sta rivolgendo la massima attenzione al tema delle terre rare e delle materie critiche, in quanto strettamente correlato alle tecnologie sviluppatesi per la decarbonizzazione energetica, nonché alle nuove forme di mobilità ed alle innovazioni in ambito produttivo e industriale. Non si tratta, pertanto, di una mera valutazione di tipo economico, collegata ai recenti rialzi del valore sul mercato o all'aspettativa di una domanda in crescita nei prossimi anni. Sostanze quali il litio, che è il più diffuso, ma anche la grafite o il titanio - citato dall'onorevole interrogante - soffrono di un alto rischio nella fornitura. Un adeguato approvvigionamento rappresenta, perciò, una sicurezza verso le sfide della politica energetica ed industriale che si stanno ponendo per il futuro ed alle quali il Governo è chiamato a rispondere ed è, inoltre, una garanzia a fronte delle incertezze connesse alle dinamiche geopolitiche. Si rammenta che sull'argomento è stato appositamente predisposto il Tavolo nazionale per le materie critiche, il cui obiettivo specifico è coniugare le esigenze industriali e la sostenibilità attraverso la messa a punto di una strategia nazionale in coordinamento con le iniziative eurounitarie».
Per quanto riguarda il quesito oggetto dell’interrogazione di Pastorino, Pichetto Fratin ha fatto notare che «Nel regolamento europeo sulle materie prime critiche sono già precisate le modalità di contemperamento delle esigenze strategiche di estrazione e trasformazione con quelle della tutela all'interno dei siti della rete Natura 2000. Per quanto di competenza del MASE, non si può che confermare quanto dichiarato dalla Sottosegretaria Bergamotto. Infatti, anche a seguito dell'introduzione delle disposizioni inserite nel nuovo decreto-legge n. 84 del 2024, resta vietata qualsiasi attività di estrazione mineraria nelle aree protette nazionali e regionali e nei siti di rete Natura 2000, ivi incluso il Parco naturale regionale del Beigua».

Pastorino si è dichiarato soddisfatto dalla risposta del min istro e ha sottolineato che «E' stato importante specificare con maggior forza che il divieto di estrazione mineraria nelle aree protette italiane, e in particolare nel parco del Beigua così ricco di titanio, è vietato. Già nel 2021 con l'allora ministro alla Transizione energetica Cingolani, avevo ricordato la necessità di una adeguata legislazione e che l'ipotesi di una miniera di titanio nel parco del Beigua, inestimabile per biodiversità, valori ecologici, geologici e paesaggistici, fosse un disastro ambientale. Quest'anno invece, preoccupava la risposta al mio emendamento al decreto-legge 84 del 2024 in cui chiedevo che le disposizioni non si applicassero alle aree protette nazionali e regionali. In quella sede il governo aveva espresso parere contrario e la sottosegretaria Bergamotto aveva ritenuto che non fosse necessario specificare tale passaggio. Per rafforzare ulteriormente il concetto, avevo presentato un secondo ordine del giorno a fine luglio. Anche in questa sede la proposta era stata respinta. Oggi la rassicurazione da parte del ministro segna un punto importante: il parco del Beigua così come le aree protette e i siti contenuti della Rete Natura 2000 vanno preservati, tutelati e valorizzati».

Redazione Greenreport

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