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Giù le mani da Campo Imperatore. Appello al Presidente della Repubblica

Appello dopo il motoraduno e il campeggio all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
 |  Natura e biodiversità

Dopo l'ennesimo motoraduno con campeggi non autorizzati, anche la Stazione Ornitologica Abruzzese aderisce all'appello al Presidente della Repubblica per la tutela di Campo Imperatore sottoscritto da un folto gruppo di persone del mondo della cultura, della scienza, delle istituzioni e delle professioni, che vede Donatella di Pietrantonio prima firmataria, e invita chiunque abbia a cuore le sorti di questo luogo unico in Europa a fare sentire la propria voce.

Nei prossimi giorni la sottoscrizione verrà aperta a chiunque crede che la tutela dei beni ambientali e della biodiversità è una cosa seria e  che turismo e rilancio delle aree interne non significhino trasformare le aree protette in luna park condannandole a un declino senza via d'uscita.

per info 3284836918  3280508631

Ecco il testo della lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana  Sergio Mattarella:

Campo Imperatore, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (Abruzzo), è il più esteso e maestoso altopiano dell'Appennino, lungo circa venti chilometri, con una larghezza che varia dai tre ai sette chilometri e una quota variabile tra i 1500 e i 1900 metri. Non a caso è spesso definito il Piccolo Tibet italiano.

Il suo enorme pregio paesaggistico ne ha fatto, del resto, un’icona sia cinematografica sia pubblicitaria, per le decine e decine di film e cortometraggi qui realizzati (cfr. Andrea Lolli, Gran Sasso e cinema. Movie map del Gran Sasso d'Italia, Ricerche&Redazioni, 2022).

Soprattutto, però, Campo Imperatore presenta numerose peculiarità floristiche e faunistiche, nonché interessanti aspetti geologici e geomorfologici, dovuti all’alternarsi di pianure alluvionali di origine lacustre con morene lasciate dagli antichi ghiacciai, circhi glaciali, brecciai e fiumare (distese di ghiaie che scendono al disgelo dalle profonde incisioni dei picchi circostanti), pareti rocciose. Ancora visibili sono le morene di fondo di ciò che fino a quindicimila anni fa era il ghiacciaio più grande dell'Appennino, che si estendeva su una superficie di oltre venti chilometri quadrati.

Grazie a questa varietà geologica e morfologica e all’azione degli agenti atmosferici la ricchezza vegetale è considerevole, con rare piante di origine artica (come il camedrio alpino, Dryas octopetala) e vegetazione tipica delle steppe orientali, con sconfinati pascoli di graminacee. Gli endemismi abbondano, come Festuca imperatrix e Pinguicula vulgaris subsp. vestina.

L’altopiano è un importante sito di riproduzione, alimentazione e sosta per numerose specie di uccelli tipici delle praterie montane, altrove in declino, come l’allodola (Alauda arvensis), qui assai abbondante, o il calandro (Anthus campestris) e altre specie tutelate da Direttive Comunitarie.

In queste praterie sopravvive la innocua vipera dell'Orsini (Vipera ursinii), specie tipica delle montagne più elevate dell'Appennino Centrale e con una distribuzione frammentata e molto localizzata, assai rara e vulnerabile, che ha qui la più consistente popolazione italiana.

L’ambiente unico di Campo Imperatore per tutte queste ragioni è protetto dalla Direttiva “habitat” 92/43/CEE ed è incluso nella Rete Natura 2000 in quanto Zona Di Protezione Speciale per l’avifauna.

Non vanno, infine, dimenticati gli aspetti storici e culturali, che anch’essi hanno determinato la forma e la percezione di questi luoghi da parte di chi li abita o visita: l'alpeggio estivo delle greggi di ovini e la transumanza, la migrazione invernale verso la Puglia, che qui hanno plasmato i costumi e la cultura delle persone per millenni; i paesi arroccati ai margini della Piana, splendidamente conservati o recuperati; Rocca Calascio, fortezza di origine normanna, tra i castelli edificati a maggiore altitudine in Italia (1462 metri).

Ebbene, a dispetto di tutto questo, la “fruizione turistica” di Campo Imperatore è improntata a criteri del tutto incompatibili con i suddetti valori. Gli episodi, più volte denunciati da varie associazioni ambientaliste, sono numerosi e si ripetono da anni.

Emblematico è un recente enorme motoraduno con campeggio, cui hanno partecipato centinaia di motociclisti muniti di tende, culminato in una notte di schiamazzi, grazie a una situazione caratterizzata da assenza di regole e controlli. Le immagini visibili al seguente link sono eloquenti: https://mega.nz/file/cK913SyI#owL_N4zt1u0hQtevWlOIBsL5X679fLxsnVCP4pYF8Y4.

Questo genere di situazioni è, paradossalmente, agevolato dal fatto che – anche con l'ausilio dell'Ente Parco – un’area di 3 ettari è stata adibita a parcheggio mediante il semplice posizionamento di massi di perimetrazione tra i prati. Oltretutto, ogni perdita di olio o combustibili finisce direttamente nella falda acquifera del Gran Sasso, che rifornisce i principali acquedotti regionali. In prossimità di queste aree sono stati collocati numerosi bracieri per la cottura di carni e altro, i cui residui percolano nel terreno e nelle falde acquifere. Il rischio di incendi è a sua volta serio, come dimostra un drammatico incendio occorso il 5 agosto 2017. Le condizioni igieniche dei luoghi, dovute alla massiccia e non organizzata presenza e pernottamento di centinaia di persone concentrate su superfici molto ristrette, sono inaccettabili, tanto più in questo contesto ambientale e culturale.

Sebbene sia difficile crederlo, questo tipo di fruizione – che oltre a costituire violazione di una lunga serie di disposizioni di legge (cfr. allegato 1) è in totale contraddizione con lo spirito che anima la tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico della Repubblica ai sensi dell’art. 9 Cost. – è tollerato, se non addirittura promosso, dalle autorità pubbliche competenti.

Non può spiegarsi altrimenti la completa assenza di interventi tanto di controllo preventivo quanto sanzionatorio nei confronti degli episodi descritti.

Ill.mo Sig. Presidente, dinanzi a tale situazione, abbiamo ritenuto di rivolgerci a Lei, in quanto rappresentante dell’unità nazionale e massimo custode della Costituzione, perché Ella voglia utilizzare l’autorevolezza insita nel Suo ruolo e la grande sensibilità personalmente mostrata in tutti questi anni sui temi della tutela dei beni pubblici e dell’ambiente, anche a garanzia delle future generazioni, per assumere ogni iniziativa affinché la fruizione di Campo Imperatore sia ricondotta a quanto consono a un sito tanto ricco di biodiversità e storia quanto delicato nei suoi equilibri.

Da cittadine e cittadini, legati per storia personale o professionale a questi luoghi, ci permettiamo di suggerire che le autorità competenti dovrebbero:

a) agire nell’immediato per accertare e prevenire fatti del genere del motoraduno con campeggio documentato poco sopra;

b) erogare le appropriate sanzioni ai soggetti eventualmente responsabili;

c) assicurare la rimessione in pristino degli ambienti danneggiati mediante la rimozione dei detrattori ambientali presenti;

d) riorganizzare, al più presto, la disciplina degli accessi a Campo Imperatore, mediante apposito regolamento, anche al fine di promuoverne un utilizzo ecosostenibile, similmente a quanto accade in tutti i Parchi del mondo, con benefici economici diretti (accesso e parcheggi a pagamento, uso di navette, biciclette con pedalata assistita) e indiretti, id est conseguente maggiore valorizzazione dei bellissimi centri storici del circondario.

Certi della Sua attenzione, Le porgiamo cordiali saluti.

Promotori

Donatella Di Pietrantonio, scrittrice

Stefano Civitarese Matteucci, professore di istituzioni e politiche per la transizione verde, Università Chieti-Pescara, consigliere della Stazione Ornitologica Abruzzese

Stefano Ardito, giornalista e scrittore

Gianni Melilla, Comitato di indirizzo della Fondazione Pescarabruzzo, già parlamentare della Repubblica

Dario Febbo, già direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

Giovanni Potena, già direttore Azienda Campo Imperatore e Dirigente del Corpo Forestale dello Stato

Pierluigi Sacco, professore di economia biocomportamentale, Università Chieti-Pescara

Francesco Calandra, regista

Piero Di Carlo, professore di fisica dell’atmosfera e clima, Università Chieti-Pescara

Giovanni Agresti, Président du réseau international Poclande (Marocco), professore ordinario di scienze del linguaggio, Università di Bordeaux

Fernando Spina, CMS COP Appointed Councillor Connectivity and Ecological Networks

Grazia Francescato, ambientalista

Francesco Paolo Valentini, imprenditore agricolo, Cavaliere del Lavoro

Stefano Allavena, già Dirigente superiore del Corpo Forestale dello Stato e Commissario Straordinario dell'Ente Parco del Gran Sasso e dei Monti della Lega, Coordinatore della Lega Italiana Protezione Uccelli Abruzzo e Molise

Giampiero Di Federico, guida alpina, scrittore

Gaetano Basti, Direttore rivista d'Abruzzo

Paolo Ciucci, professore di Zoologia, Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "Charles Darwin"

Luigi Boitani, Professore Onorario di Zoologia, Sapienza Università di Roma

Aldo Giorgio Salvatori, presidente AIW (Associazione Italiana Wilderness), direttore responsabile Myrrha Web Magazine, già giornalista RAI

Nicola Pomponi in arte Setak, cantautore

Sandro Lovari, Professore Emerito al Museo di Storia Naturale della Maremma

Giorgio Boscagli, già Direttore del Parco Regionale Sirente Velino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

Stefano Orlandini Presidente Associazione “Salviamo l’Orso”

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.