I Colli Euganei sono una nuova Riserva della biosfera Unesco
La 36esima sessione del comitato coordinatore del Programma Man and the Biosphere (MAB) dell’UNESCO, che si è svolta dal 1 al 5 luglio ad Agadir, in Marocco, ha approvato la designazione di 11 nuove Riserve della Biosfera in 11 Paesi, tra cui, per la prima volta, Belgio e Gambia, e due riserve transfrontaliere. Le altre nuove Riserve sono in Colombia, Repubblica Dominicana, Italia, Mongolia, Paesi Bassi, Filippine, Corea del Sud, Slovenia e Spagna. Con queste nuove riserve, che coprono una superficie totale di 37.400 km2, equivalente alle dimensioni dei Paesi Bassi, la Rete Mondiale della Biosfera ora conta 759 siti in 136 Paesi.
Per quanto riguarda l’Italia, sono stati nominati i Colli Euganei e la Riserva transfrontaliera delle Alpi Giulie, tra Italia e Slovenia, derivata dalla fusione delle 2 riserve create rispettivamente nel 2019 e nel 2003.
l’UNESCO sottolinea per i Colli euganei «Questo pittoresco paesaggio nella regione del Veneto, nell'Italia nord-orientale, è caratterizzato da non meno di 81 colline vulcaniche, tra cui l'imponente Monte Venda che si erge tra centri termali e pianure verdeggianti impreziosite da uliveti e vigneti. Estendendosi su 15 comuni, l'area è ricca di patrimonio naturale e culturale. La storia vulcanica della regione e le sue acque termali contribuiscono al suo fascino, rendendola il più grande bacino termale d'Europa. Con una superficie totale di 341 km², la riserva della biosfera ospita una popolazione di 111.368 abitanti. Dotata di una vasta gamma di flora e fauna endemiche della pianura veneta, la riserva della biosfera ha stabilito partnership con università e un quadro di gestione completo. I Colli Euganei sono di origine vulcanica. Questa regione sta promuovendo l'agricoltura sostenibile e l'ecoturismo, garantendo al contempo una governance partecipativa, al fine di gettare le basi per una coesistenza armoniosa tra attività economiche umane e tutela ambientale».
Alessandro Frizzarin, presidente del Parco regionale dei Colli Euganei: «Questo prestigioso riconoscimento è il giusto tributo alle straordinarie bellezze naturali, paesaggistiche, storico-culturali e alla incredibile biodiversità che caratterizzano il nostro territorio dei “Colli Euganei”, nonché alla dedizione e all'impegno di tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente per proteggere e valorizzarne le peculiarità. L'inclusione dei Colli Euganei nella rete globale MAB UNESCO rappresenta un’opportunità unica per la nostra comunità e per il nostro territorio, perché da oggi il territorio dei Colli Euganei non solo sarà riconosciuto per la sua spiccata valenza ecosistemica e di biodiversità, per il suo valore ambientale e naturale, ma anche per la sua capacità di integrare armoniosamente la presenza umana con lo sviluppo sostenibile dei territori, in un rapporto equilibrato tra uomo e natura, migliorando così le interazioni tra le persone e l’ambiente in cui vivono. Come Parco Regionale dei Colli Euganei, con il prezioso supporto della Regione del Veneto, dei cittadini e delle Amministrazioni dei quindici Comuni che lo compongono, delle categorie economiche, dei portatori di interessi e delle associazioni presenti nel territorio, lavoreremo ancor più intensamente per preservare e valorizzare l’unicità dei Colli Euganei, promuovendo pratiche sostenibili e incentivando un turismo responsabile, anche grazie all’applicazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) di cui siamo dotati, affinché le future generazioni possano continuare a godere di questo meraviglioso patrimonio».
Per quanto riguarda le Alpi Giulie il comitato coordinatore del Programma MAB sottolinea che «Questa riserva della biosfera transfrontaliera è il risultato della fusione di due riserve della biosfera slovena e italiana, designate rispettivamente nel 2003 e nel 2019. La riserva della biosfera transfrontaliera si estende su 2.671 km2, comprendendo aree centrali di 735 km2, zone cuscinetto di 438 km2 e aree di transizione per un totale di 1.497 km2, che ospitano 109.060 abitanti in 20 comuni. La zona vanta un mosaico di montagne alpine e altipiani carsici punteggiati da cascate e laghi incontaminati. La ricca biodiversità comprende orsi bruni, linci, lontre e gatti selvatici. La candidatura di questo sito transfrontaliero è stata meticolosamente elaborata attraverso un processo di pianificazione partecipativa che ha coinvolto 176 istituzioni e organizzazioni di entrambi i Paesi, nonché studenti, gruppi di ricerca e rappresentanti del settore turistico».
La direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, ha sottolineato che «Queste designazioni arrivano in un momento in cui l’umanità è alle prese con una crisi della biodiversità e uno sconvolgimento climatico. In un momento in cui la comunità internazionale è chiamata ad aumentare il numero di aree protette, queste nuove Riserve della Biosfera svolgono un ruolo essenziale nel preservare in modo sostenibile la biodiversità, migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali e delle popolazioni indigene e promuovere la ricerca scientifica».