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Concordia: rimane l’ipotesi di trasferimento per la primavera prossima, ma manca un piano che analizzi tutti i rischi

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La Regione Toscana attraverso il presidente dell’Osservatorio per il monitoraggio della rimozione della Costa Concordia, Maria Sargentini, ha risposto indirettamente all’interrogazione avanzata dal presidente della Commissione ambiente territorio e lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci.

Per la rimozione della Costa Concordia, si rimane fermi all’ipotesi già avanzata a fine giugno dal Commissario straordinario al recupero Franco Gabrielli, cioè che il raddrizzamento avvenga a fine estate per poi andare al rigalleggiamento e quindi al trasferimento, nella primavera prossima.

«Stiamo aspettando che Costa presenti il progetto di raddrizzamento della nave in sicurezza, e l’intero progetto di gestione del relitto dopo il raddrizzamento- ha informato Sargentini- Loro ritengono che sia possibile il raddrizzamento della nave dopo l’estate, poi tra il raddrizzamento e il rigalleggiamento c’è un tempo tecnico di lavorazione, che deve necessariamente tenere  in conto anche di aspetti non ancora del tutto noti: in particolare le condizioni del lato di dritta, quello ancora sommerso, a cui devono essere agganciati i cassoni di galleggiamento».

Manca però l’analisi dei rischi come ha sottolineato la stessa Sargentini: «Aspettiamo presto un piano che contenga una seria valutazione dei rischi: cosa succede se tolgo ora il relitto, se lo lascio li, se lo lascio inclinato o raddrizzato, i rischi per la struttura e i rischi ambientali. Il danno causato dall’incidente è stato circoscritto, questo è lo stato che dobbiamo preservare fino alla conclusione dell’intervento di recupero. I progetti metteranno in condizione l’Osservatorio e tutto il sistema territoriale di capire la ratio delle scelte che ci proporranno e quindi di condividerle o di richiedere scelte diverse» ha concluso il presidente dell’Osservatorio per il monitoraggio della rimozione della Costa Concordia.

Redazione Greenreport

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