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Riceviamo e pubblichiamo

Clima, Frassoni: «Dopo rapporto Ipcc irresponsabile chi nasconde la testa sotto la sabbia»

 |  Crisi climatica e adattamento

Dopo la presentazione del  Quinto Rapporto di Valutazione dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), presentato a Stoccolma è da sconsiderati continuare a tenere la testa sotto la sabbia e illudersi che discutere di come affrontare i cambiamenti climatici e di come ridurre il loro impatto sia un lusso in tempi di crisi economica. L'Europa e l'Italia possono invece trovare nella sfida del "governo" dei cambiamenti climatici una strada di riconversione economica verso sistemi più efficienti e meno inquinanti che, dall'energia all'industria alla gestione della città e i trasporti, rappresenta oggi l'opportunità più seria di nuovo sviluppo, di nuovi lavori e di reale prospettiva di uscita dalla crisi.

Continuare a sottovalutare e a nascondere all'opinione pubblica che questo cambio epocale esiste e ci impone di guardare in faccia la realtà di una catastrofe possibile ma ancora evitabile, rappresenta oggi una scelta irresponsabile non solo dal punto di vista ecologico, ma anche politico, economico e sociale.Il Rapporto dell’IPCC è oggi la più dettagliata ed autorevole  risposta a chi continua a negare i cambiamenti climatici: basti pensare che tra il 1901 e il 2012 si è già registrato un aumento di temperatura pari a 0.89 gradi. Nello stesso periodo i mari si sono alzati di 19 centimetri. La UE e  i governi nazionali devono impegnarsi a favorire investimenti in tecnologie pulite e sostenibili attraverso un quadro legislativo forte e coerente.

Su questo tema l'UE deve tornare ad avere un ruolo di guida e avanguardia  anche a livello del negoziato internazionale sul clima. Anche su questo si dovranno misurare le forze politiche nelle prossime elezioni europee nel 2014.

di Monica Frassoni, presidente del Partito verde europeo ed esponente di Green Italia

Redazione Greenreport

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