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La società civile alla Cop22 di Marrakech. Lanciata la Global Action Agenda (VIDEO)

Gli “attori non statali” hanno un posto ufficiale alla Cop Unfccc in Marocco
 |  Crisi climatica e adattamento

Driss El Yazami, presidente du Conseil national des droits de l’Homme (Cndh) del Marocco e a capo del polo società civile del comitato di pilotaggio della 22esima Conferenza delle parti dell’United Nations framework convention on climate change (Cop22 Unfccc) in corso a Marrakech, si è felicitato per la massiccia partecipazione della società civile alla Cop22: «280 reti internazionali e nazionali della società civile sono rappresentate nella Zone Verte» e poi ha sottolineato «il ruolo importante che svolgono queste reti per p far progredire l’azione climatica, posizionandosi come forza propositiva per le Parti. La società civile internazionale ha svolto un ruolo essenziale nell’Accordo di Parigi. Le reti della società civile hanno sviluppato la capacità dio presentare delle proposte durante i negoziati.

Secondo El Yazami è importante coordinare l’azione della società civile e delle autorità locali e ha sottolineato il lavoro fatto dalle collettività locali: «Le infrastrutture, le iniziative e i progetti di lotta contro il cambiamento climatico sono realizzati in primo luogo a livello locali.

Il presidente del Cndh ha annunciato che «Il summit degli amministratori locali e regionali si terrà il 14 novembre à Marrakech e permetterà di discutere i diversi aspetti dell’azione climatica delle regioni e dei territori e il ruolo che può svolgere la società civile nella sua amplificazione».

El Yazami ha ricordato che «Le donne sono spesso le più colpite dagli effetti del cambiamento climatico. La loro azione è tanto più importante perché rappresentano il pilastro che sostiene l’intera società civile». E sono molte le donne presenti nella Zone Verte della Cop22, comprese le rappresentanti un gran numero di cooperative di donne marocchine e africane.

Il capo del polo della società civile alla Cop22 ha anche evidenziato «il ruolo della cultura come vettore della sensibilizzazione intorno alle questioni ambientali» e ha insistito sul fatto che «La cultura è un acceleratore di presa di coscienza ».  Non a caso, durante tutta la Cop22 si terranno numerosi eventi culturali, esposizioni, concerti e altre manifestazioni basati sulla lotta contro il cambiamento climatico e il rispetto dell’ambiente, organizzati sia al villaggio della Cop22 a Bab Ighli che in numerosi luoghi emblematici di Marrakech.

Per quanto riguarda I progetti climatici, El Yazami ha detto che «Il Marocco lavora a una cartografia dei fondi disponibili per la finanza climatica» e ha messo in evidenza «il lavoro compiuto in termini di rafforzamento delle capacità. Per il prima e post 2020, la questione del rafforzamento delle capacità è molto importante. E’ in quest’ottica che il Marocco ha intrapreso la creazione di centri di eccellenza e di think tank in materia di cambiamento climatico».

El Yazami ha concluso  chiedendo alla Conferenza delle parti e alle Ong di continuare nell’impegno e nelle azioni a favore del clima: «Bisogna agire durante la Cop22  e durante tutta la durata della presidenza marocchina».

Temi e impegni che riecheggiano quelli della  Global Action Agenda, avviata nel 2014 alla Cop20 Unfccc di Lima e affidata alle championnes du climat Hakima El Haité e a Laurence Tubiana, rispettivamente ministro dell’ambiente del Marocco e ambasciatrice per i negoziato climatici della Francia,  è stata ufficialmente lanciata alla Cop22 Unfccc in corso a Marrakech, in Marocco.

La Global Action Agenda permette di sostenere gli impegni presi dagli Stati dando un posto speciale  agli aderenti alla “Non-State Actor Zone for Climate Action” (Nazca) cioè le organizzazioni della società civile, le imprese, le città, le regioni e gli investitori, e alle loro iniziative. Sulla piattaforma Nazca sono giù registrate  più di 12 500 azioni per il clima , con più di 2.500 di queste realizzate dalle città e poco più di 2.100 da aziende.

Durante la Cop22 di Marrakech la Global Action Agenda organizza 9 giornate tematiche dedicate a foreste, acqua, industria e business, resilienza delle città, edifici, energia, trasporti, oceani e agricoltura. Sno anche previste una ventina di conferenze settoriali con più di 150 relatori di alto livello e dall’8 novembre, ogni giorno, c’è uno showcase e un dialogo su un tema ben preciso che permettono di mostrare i risultati concreti delle iniziative avviate dai Nazca, di presentare nuovi impegni, di identificare le sfide e le soluzioni da sviluppare e di formulare delle raccomandazioni politiche per elevare il livello di ambizione in ogni ambito.

La franco-algerina Tubiana ha sottolineato: «Abbiamo bisogno di tutti. Nessun governo, nessuna città, può agire da solo. Oggi il nostro messaggio è il seguente: dobbiamo agire adesso. Non possiamo aspettare dopo il 2020».

La  Hakima El Haite ha evidenziato «La mobilitazione straordinaria della società civile nel quadro dell’Agenda» e ha aggiunto che «E’ la prima volta nella storia delle Cop che i protagonisti non statali si vedono accordare un posto ufficiale», poi ha sottolineato «Il carattere inedito dell’attuazione di un partenariato tra gli attori non statali e le Parti firmatarie dell’accorso di Parigi».

La ministro dell’ambiente marocchina ha ricordato che «Non meno dell’80% delle decisioni dell’azione climatica a livello territoriale sono attuate da protagonisti non statali. 150 capi di grandi imprese, 1.000 partecipanti ai dialoghi, così come numerose personalità di alto  livello sono presenti durante la Cop22 per sostenere l’azione climatica».

Il 17 novembre si terrà il primo incontro di alto livello della Global Action Agenda per presentare i progressi fatti e i risultati ottenuti, «Un meeting che - assicurano gli organizzatori – sarà anche uno spazio di dialogo tra le Parti e gli attori non-Parti durante il quale le championnes pour le climat presenteranno le loro raccomandazioni».

Redazione Greenreport

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