Skip to main content

Ecco la classifica ambientale dei partiti e deputati europei italiani

 |  Crisi climatica e adattamento

Il 25 maggio voteremo per il nuovo Parlamento europeo, ma cosa hanno fatto gli eurodeputati italiani e i loro partiti per l’ambiente nell’attuale parlamento? Nelle due pagine dedicate all’Italia, l’indagine “Ranking European Parliamentarians on Climate Action” un rapporto nel quale  Climate Action Network (Can) Europe analizza  come i nostri partiti ed  eurodeputati eletti in ogni Paese membro dell’Ue si sono comportati per quel che riguarda il clima e l'efficienza energetica nella legislatura europea  2009 - 2014.  Guardando le pagine italiane del rapporto dedicate all’Italia si capisce, al di là della retorica politica, quali sono le azioni per il clima che i nostri rappresentanti in Europa hanno sostenuto, contrastato o ignorato.

Ecco le classifiche “ambientali” dei partiti e degli eurodeputati italiani:

Solo il Partito Democratico si aggiudica un “molto buono”, i suoi 23 eurodeputati aderenti al gruppo Socialisti e Democratici, hanno fatto registrare l’83% di presenze nelle votazioni “ambientali”

E’ giudicato “buono” il comportamento dell’Italia dei Valori (4 deputati - 66%), di Conservatori e Social riformatori CSR (1 deputato – 60%) e Südtilorer Volkspartei SVP (1 deputato – 60%).

Cattivo il punteggio di Fratelli d’Italia Centrodestra Nazionale FI-CN (2 deputati – 45%); Popolo delle Libertà/Forza Italia PDL/FI (22 deputati - 42%); Unione Democratici per l’Europa UDE (1 deputato – 40%); Unione dei Democratici cristiani e dei Democratici di Centro UDC (6 deputati - 33%); Futuro e Libertà per l’Italia FLI (1 deputato – 30%).

Pessimo il punteggio dell’unico deputato di “Io amo l’Italia” AI (20%) e la palma del partito italiano (o meglio padano)  al quale interessano meno clima ed energia se la aggiudica la Lega Nord con i suoi 8 eurodeputati che toccano il fondo delle presenze con solo l’8%.

La classifica degli europarlamentari ambientalmente virtuosi è guidata, con il 100% di presenze alle votazioni importanti, da   un gruppo di deputati PD: Debora Serracchiani, Franco Bonanini (ora candidato per Forza Italia), Franco Frigo, Leonardo Domenici, Pino Arlacchi, Roberto Gualtieri e Savatore Caronna. Tra i “100%” ci sarebbe anche l’attuale sindaco di Napoli Luigi De Magistris, eletto nelle liste Idv, ma che si è dimesso da europarlamentare.

Con il 90% di presenze troviamo un’altra schiera di eurodeputati PD: Francesco De Angelis; Paolo De Castro; Patrizia Toia; Pier Antonio Panzeri; Sergio Cofferati; Vittorio Prodi. Seguono all’80% David Sassoli (PD); Gianluca Susta (PD, dimesso) Giommaria Uggias (IdV); Mario Pirillo (PD);  Niccolò Rinaldi (IdV);  Silvia COSTA (PD). Chiudono la classifica dei più attenti alle tematiche ambientali  Andrea Zanoni (ex IdV passato al Pd ed entrato nell’Europarlamento nel 2011) con il 78% e il presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta (PD) con il 75%.

Ottengono un punteggio buono  4 eurodeputati PD: Andrea Cozzolino; Gianni Pittella; Giudo Milana e Vincenzo Iovine, tutti al 70% di presenze, seguiti da  Francesca Baracciu(PD – 67%)  . Al 60% ci sono  Cristiana MUSCARDINI (CSR); Gabriele Albertini PDL); Gianni Vattim (IdV);  Luigi Berlinguer (PD); Mario MAURO (ex PDL, poi ministro del Governo Monti).  Un bel gruppo di eurodeputati del PDL/FI  riesce ad ottenere la sufficienza con la quor ta del 50%: Amalia Sartori; Antonio Cancian; Barbara Mater; Erminia Mazzoni; Giovanni La Via; Iva Zanicchi; Lara Comi; Licia Ronzulli; Raffaele Baldassarre; Roberta Angelilli; Sergio Paolo Francesco Silvestris. Insieme a loro ci sono anche Rita Borsellino(PD); Carlo Casini (UDC); Carlo Fidanza (FI-CN) ed  Herbert Dorfmann (SVP).

Ad aprire la teoria dei cattivi con il 40% sono  Alfredo Antoniozzi (PDL/FI);  Alfredo Pallone (PDL/FI);  Clemente Mastella(UDE ora candidato per Forza Italia); Crescenzio Rivellini (PDL/FI); Marco Scurria (FI-CN); Salvatore Iacolino (PDL/FI); Sergio Berlato (PDL/FI); Sonia Alfano (IdV); Tiziano Motti (UDC). Peggio di loro fanno con il 333% di presenze Giuseppe Gargani (UDC) e con il 30%  Aldo Patriciello; Elisabetta Gardini;  Paolo Bartolozzi; Potito Salatto, tutti PDL/FI, e Francesca Balzani (PD);  Ciriaco De Mita (UDC);  Salvatore Tatarella (FLI):

Dell’ambiente non sembra interessare quasi nulla agli eurodeputati italiani che si fermano al 20% di presenze: Antonello Antinoro (UDC); Fabrizio Bertot (PDL/FI che non ha fatto tutta la legislatura); Magdi Cristiano Allam (AI ora candidato con Forza Italia) Vito Bonsignore (PDL/FI). Ma la classifica dei pessimi in ambiente è chiusa quasi solo dagli eurodeputati della Lega Nord, tanto che con il 10% di presenze sembrano degli ambientalisti i leghisti Claudio Morgantini; Giancarlo Scotta; Lorenzo Fontana; Mara Bizzotto; Mario Borghezio e il segretario Matteo Salvini, con loro ad aver votato solo una volta sulle 10 più importanti questioni ambientali c’è anche Oreste Rossi (Forza Italia). A non aver partecipato a nessun voto e con un punteggio dello 0%, che consegna loro la palma degli assenteisti ambientali del Parlamento europeo,   ci sono ancora due leghisti: Fiorello Provera e Francesco Speroni, insieme a  Giovanni Collino (PDL/FI), decaduto nel 2011 perché eletto in Senato e Susy De Martini (Forza Italia, ma nel gruppo dell’European Conservatives and Reformists) che però è diventata europarlamentare nel 2013.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.