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Solidarietà ai giornalisti licenziati del Redattore sociale, a difesa del giornalismo per la sostenibilità sociale

Si chiude un’esperienza trentennale di impegno al fianco dei più fragili: l’informazione libera non è un lusso, ma un diritto della democrazia
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Con decisione inderogabile dell’editore Comunità di Capodarco sta chiudendo i battenti – la deadline arriverà il 10 gennaio – Redattore sociale, l’agenzia giornalistica nata nel 2001 che da trent’anni dà voce agli emarginati, ai lavoratori poveri, ai disoccupati. Presto anche i giornalisti del Redattore sociale rientreranno loro malgrado nella categoria, perché tutti saranno licenziati.

«Redattore sociale chiude senza aver tentato nessuna strada alternativa – dichiara il Comitato di redazione – Da due anni, nonostante le sollecitazioni della redazione, l’editore non ha cercato nessun’altra soluzione per tenere in piedi un progetto che considerava ormai concluso. Ci troviamo a dover pagare le scelte di un editore che ci vede solo come un costo aziendale. E che oggi sceglie di mandarci a casa a condizioni inaccettabili e senza neppure onorare tutte le spettanze, che garantirebbero, almeno nell’immediato, una vita più serena a noi e alle nostre famiglie. L’accordo che ci è stato proposto prevede non solo una significativa decurtazione delle indennità, ma le vincola alla riscossione di alcuni crediti. Senza garanzie, dunque, potremmo non avere niente. Ancora una volta tutto sulle spalle dei lavoratori».

Una situazione inaccettabile, contro la quale si leva la solidarietà del Centro servizi volontariato toscana (Cesvot), sottolineando che l’informazione libera non è un lusso, ma un diritto fondamentale e un pilastro della democrazia. Per il terzo settore, rappresenta uno strumento essenziale per raccontare e promuovere una società più giusta e inclusiva. La chiusura di Redattore sociale lascia un vuoto incolmabile, spezzando un legame prezioso con le comunità e con tutti coloro che lavorano per un mondo in cui nessuno venga lasciato indietro.
«Esprimiamo la nostra profonda solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti che, con passione e professionalità, hanno illuminato storie di fragilità e impegno, rendendo visibili percorsi di lotta e speranza. Redattore sociale è per Cesvot una testata che è stata da sempre una compagna di viaggio che con attenzione e sensibilità si è sempre impegnata nel raccontare il mondo del terzo settore», sottolinea Luigi Paccosi, presidente di Cesvot.

Solidarietà cui si unisce anche la redazione di greenreport, rilanciando al contempo l’appello di Cesvot all’editore Comunità di Capodarco e al suo presidente don Vinicio Albanesi: «Assumersi una responsabilità chiara e concreta, rispettando i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, garantendo una chiusura che sia all’altezza della dignità incarnata da chi ha fatto del giornalismo uno strumento di giustizia e umanità».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.