Skip to main content

Nella nuova Commissione Ue c’è più spazio per il Mediterraneo: sono 5 le priorità d’azione

La presidente Ursula von der Leyen ha proposto la croata Šuica per l’inedito ruolo di commissario al Mare Nostrum
 |  Approfondimenti

Nella nuova Commissione Ue presentata dalla presidente Ursula von der Leyen spicca, tra le principali novità, l’introduzione di un commissario per il mare Mediterraneo: la croata Dubravka Šuica.

Nella biografia della commissaria in pectore – come tutti gli altri candidati, Šuica dovrà passare adesso all’esame dell’Europarlamento – si legge che ha studiato lingua inglese e tedesca e si è laureata nella facoltà di studi umanistici e scienze sociali dell'Università di Zagabria nel 1981. Dopo la laurea, Šuica ha lavorato come insegnante di scuola superiore, professoressa e preside a Ragusa (Dubrovnik), fino alla sua elezione a sindaca nel 2001.

Nella scorsa legislatura l’onorevole in questione è stata rieletta (2019) e, nell'agosto dello stesso anno, il governo croato ha proposto il suo nome come membro della nuova Commissione europea; il 10 settembre dello stesso anno la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, conferì l'incarico di vicepresidente per la democrazia e la demografia, all’on. Šuica e tale incarico lo ha mantenuto fino alla fine della scora legislatura.

In questa nuova legislatura, Šuica nella nuova veste di Commissario dovrà occuparsi del Mediterraneo, un compito nuovo nella storia politica comunitaria che appare, fin da subito, tanto importante quando innovativo.

Ricordiamo che la leader tedesca, nel suo programma di lavoro per il prossimo quinquennio, ha annunciato che il nuovo commissario per il Mediterraneo verrà nominato "per concentrarsi su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro"; per queste finalità, inoltre, saranno abbinati incarichi relativi ad "energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interessi reciproci".

Si tratterà, insomma, di un mega-governatore dell'Europa del sud, quella che si affaccia sul Mediterraneo; quella, in definitiva, per molti versi più problematica sul piano della gestione delle frontiere e degli arrivi di migranti e, al tempo stesso, ricca di risorse e opportunità. Nella prospettiva della presidente von der Leyen, ci è parso di scorgere una grande apertura e conferimento di peso politico in ragione del fatto che il commissario per il Mediterraneo "opererà a stretto contatto con l’Alto rappresentante per la politica estera", l'estone Kaja Kallas.

Questo elemento assume grande importanza per il fatto stesso che la visione baltico-centrica, ad oggi imperante nell’Ue insieme a quella del Mar del Nord, potrebbe essere attenuata dal nuovo commissario per il Mediterraneo e spostare, nei fatti, l’asse d’interesse verso l’area mediterranea; naturalmente questo potrebbe riequilibrare la posizione ed il peso politico dei Paesi mediterranei appartenenti all’Ue.

Auspico dunque che il nuovo commissario per il Mediterraneo sia capace di inquadrare i temi caldi, che necessitano di una rapida soluzione, e – senza voler fare da mosca cocchiera –, mi permetto di elencare, in questa sede, secondo un preciso ordine d’importanza che scaturisce dalla mia esperienza professionale oltre che dai fatti di cronaca di cui tutti siamo a conoscenza:

  1. Prevenzione in mare per evitare i troppi morti che si verificano lungo le “rotte della morte” che dal nord Africa tentano di raggiungere l’Europa (non l’Italia come si vuol far credere!);
  2. Politica di tutela dell’ambiente marino e delle coste, sfruttando al meglio le potenzialità dei protocolli della Convenzione di Barcellona e, magari, applicandoli puntualmente;
  3. Seguire le problematiche legate agli sviluppi tecnologici per la produzione energetica da fonti rinnovabili, in primis, parchi eolici offshore e fotovoltaici nelle aree marine;
  4. Disciplina dei flussi di traffico marittimo lungo le direttrici delle rotte più battute con la creazione di schemi di separazione di traffico (Mandatory shipping routing);
  5. Compiuta definizione delle Zee (zone economiche esclusive) secondo le norme contenute nella Convenzione di Motego Bay del 1982 (Unclos).

Con la speranza che nello staff che aiuterà la commissaria per il Mediterraneo ci possano essere intelligenze e competenze atte sostenerla nell’immane sforzo che l’attende, formuliamo i nostri più fervidi voti augurali di buon lavoro!

Aurelio Caligiore, Ammiraglio Ispettore del Corpo della Guardia Costiera

Da oltre trent’anni Ufficiale della Marina Militare del Corpo della Guardia Costiera, l’Ammiraglio Ispettore Aurelio Caligiore è da sempre impegnato in attività legate alla tutela dell’ambiente. Nell’ultimo decennio è stato Capo del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di Porto (RAM) presso il ministero dell’Ambiente. Attualmente è Commissario presso la Commissione Pnrr-Pniec del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase).