Siccità, estate al sicuro per Toscana e Liguria: «Non corrono rischi di razionamento acqua»
La siccità avanza veloce nel centro sud, dove in ampie aree si prevede che l’acqua per l’agricoltura potrebbe essere finita già dalla metà di agosto mentre al nord la disponibilità idrica è ai massimi storici – una situazione completamente ribaltata rispetto a due anni fa – Toscana e Liguria «non corrono rischi di razionamento dell’acqua».
A rassicurare è direttamente l’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale, basandosi soprattutto sui dati delle riserve idriche accumulate nelle acque sotterranee, cioè le falde da cui dipendono i due terzi dei prelievi. «Possiamo quindi ancora parlare di “severità idrica normale”, grazie alle piogge della primavera e dell’avvio dell’estate – spiega la segretaria generale dell’Autorità, Gaia Checcucci – Ovviamente ciò non significa che si possa contare su una risorsa infinita: al contrario, sprechi e usi impropri non sono consentiti e, dove necessario, l’Autorità di bacino interverrà, se necessario, con indagini mirate arrivando a stabilire misure di limitazione degli usi attraverso l’attività dell'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici».
L’Osservatorio si riunirà il 7 agosto per fare una nuova ricognizione sullo stato della risorsa idrica, in maniera particolare sulle acque superficiali, ossia lo stato dei corsi d’acqua di Toscana, Liguria e di una parte dell’Umbria che, a cominciare dall’Arno, hanno carattere torrentizio, legato alle piogge e alle riserve degli invasi.
Invasi che «registrano (nel caso di Bilancino, Montedoglio, Levane, La Penna, Vagli e Brugneto in Liguria) percentuali di riempimento nell’ordine del 90%. Qualche criticità si comincia ad osservare a carattere locale, da monitorare attentamente. Ma tutto ciò, come sottolineato, non incide sui consumi, anche elevati, che generalmente si registrano in estate nelle regioni di competenza», conclude l’Autorità di bacino.
Merito anche degli investimenti sul servizio idrico integrato coordinati dall’Autorità idrica toscana (Ait), arrivati a quota 327 mln di euro nel corso del 2023, nonché delle risorse Pnrr pari a circa 300 mln che i gestori sono riusciti a raccogliere per i prossimi investimenti, grazie alla qualità progettuale messa in campo.
Come mostra la grave siccità che ha investito anche la Toscana due anni orsono, in tempo di crisi climatica resta comunque ineludibile continuare a investire per difendere e gestire al meglio il nostro oro blu. Sotto questo profilo è sempre più urgente un Piano nazionale per la sicurezza idrica e idrogeologica, per affrontare la doppia minaccia di siccità e alluvioni. Una proposta c’è già: l’ha elaborata la Fondazione Earth and water agenda, arrivando a stimare la necessità di investimenti da 17,7 mld di euro l’anno per un decennio, dalle soluzioni basate sulla natura agli invasi, dal servizio idrico integrato agli usi agricoli e industriali dell’oro blu.
Se ne parlerà in dettaglio a inizio autunno, quando Firenze ospiterà il Festival nazionale dell’acqua (24-26 settembre) e l’Earth technology expo (25-27 settembre), entrambi appuntamenti ad accesso gratuito (qui per maggiori informazioni sulle opportunità di partecipazione).