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In Olanda hanno vinto i rosso-verdi del padre dell’European green deal. All’estrema destra non riesce il sorpasso

 |  Editoriale

Nei Paesi Bassi, primo Paese a votare per le elezioni europee 2024, l’affluenza si è fermata al 44%, ma comunque il 2% in più che nel 2019, e il voto sembra aver riservato non poche sorprese: l’estrema destra che contava di vincere è stata battuta dalla coalizione rosso-verde che aveva indicato come sua principale nemica.

Gli exit poll confermano il vantaggio della coalizione tra il laburisti del Partij van de Arbeid (PvdA) la  GroenLinks (comunisti, pacifisti, cristiano-evangelici, radicali e ambientalisti) guidata da Frans Timmermans, il padre dell’European Green Deal che era nel mirino dell’estrema destra del  sull'estrema destra del Partij voor de Vrijheid (PVV) di Geert Wilders che in Europa aderisce allo stesso gruppo della Lega ex nord di Salvini.  

Sulla sua pagina Facebook il PvdA esulta: «Il più grande dei Paesi Bassi! Nell'exit poll finale, siamo diventati il più grande partito dei Paesi Bassi. Il risultato non sarà annunciato fino a domenica. Ma questo dà tanta speranza e fiducia. Una quantità incredibile di persone stasera ha votato per un'Europa forte, verde e sociale. Per la sicurezza internazionale. Per un Green Deal 2.0. Per un Olanda fiorente, al centro dell’Ue. Siamo estremamente felici e orgogliosi. L'abbiamo fatto insieme a tutti voi. Ed è stato un successo. Grazie ragazzi».

Ai rosso-verdi sarebbero andati 8 seggi e  il Pvv si sarebbe fermato a 7, aumentando però di ben 6 seggi rispetto alle elezioni europee del 2019, mentre i laburisti-verdi ne perderebbero 1.

Terzo con 4 seggi il Volkspartij voor Vrijheid en Democratie (VVD) la destra liberale del premier uscente Mark Rutte (-1 seggio). 3 seggi (-1) vanno ai democristiani del Christen-Democratisch Appèl (Cda) e altri 3 (+1) ai liberali progressisti del Democraten 66.  Ma entrano nel Parlamento europeo altre  due forze di destra alleate di Wilders: i contadini anti-Ue del BoerBurgerBeweging (BBB) con 2 seggi e il populista-centrista Nieuw Sociaal Contract (NSC)  di Pieter Omtzigt con un solo seggio.  Hanno ottenuto un seggio ciascuno anche, il partito federalista europeo Volt, il Partito per gli Animali e il partito calvinista SGP.

L’avanzata della destra estrema avviene quindi a spese dei partiti centristi che l’hanno scelta come alleata e soprattutto del populista e sovranista Forum voor Democratie (FvD) di Thierry Baudet  - già eroe della destra estrema olandese nel 2019 – che perderebbe tutti i 4 seggi che aveva a Strasburgo.

Il parlamentare verde europeo Bas Eickhout di GroenLinks, ha detto a Euractiv: «La narrativa dell’ascesa della destra è stata confutata nei Paesi Bassi. Naturalmente siamo ancora vicini, ma abbiamo vinto noi, una coalizione progressista ha vinto nei Paesi Bassi. Questo è davvero un buon esempio e un messaggio al resto d’Europa: andate a votare».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.