Skip to main content

Eurobarometro, in Italia cresce la voglia d’Europa e d’indipendenza energetica. Passa (anche) da qui la strada per maggiore sicurezza

 |  Editoriale

I risultati del nuovo sondaggio Eurobarometro commissionato dal Parlamento europeo, presentati oggi, mostrano che tre quarti dei cittadini dell’Ue (74%) credono che il proprio Paese abbia beneficiato dell’appartenenza all’Unione: si tratta del dato più alto mai registrato da quando questa domanda è stata introdotta nell’Eurobarometro nel 1983. Anche in Italia ha si tratta di un dato in sensibile crescita (+4% rispetto all’estate scorsa) a quota 67%.

Inoltre, vi è un’ampia convergenza di opinioni sull’idea che gli Stati membri debbano agire in modo più unito per affrontare le sfide globali (89% per l’UE, 88% in Italia) e che l’Unione europea abbia bisogno di più risorse per affrontare le sfide future (76%, contro l’82% dei cittadini italiani che hanno risposto al sondaggio).

«Due terzi degli europei vogliono che l’Ue giochi un ruolo maggiore nella loro protezione. È un appello chiaro all’azione, al quale risponderemo – commenta la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola – L’Europa deve essere più forte, affinché i nostri cittadini si sentano più al sicuro. Il Parlamento europeo farà in modo che ogni proposta sia audace e ambiziosa quanto basta per affrontare la gravità delle minacce che incombono sull’Europa. L’Europa deve alzarsi oggi, o rischia di essere calpestata domani».

In un contesto geopolitico in rapida evoluzione, difesa e sicurezza (36% in Ue, 31% in Italia), così come competitività, economia e industria (32% in UE, 34% in Italia), sono le aree su cui secondo i cittadini l’Ue dovrebbe concentrarsi maggiormente per rafforzare la propria posizione nel mondo; in Italia, sotto questo profilo risultano priorità anche l’indipendenza energetica, le risorse e le infrastrutture (33%, mentre il dato medio Ue si ferma al 27%), ma anche l’azione climatica e la riduzione delle emissioni (20% in Italia e 18% in Ue).

Guardando invece a quali priorità d’azione dovrebbe rivolgersi l’Europarlamento, è ancora più evidente il ruolo che la maggiore “sicurezza” richiesta dai cittadini non solo militare ma soprattutto sociale: per gli italiani si parla di inflazione, aumento dei prezzi e costo della vita (nella stessa percentuale della media europea, 43%), supporto all’economia e creazione di nuovi posti di lavoro (37% contro il 29% della media Ue), difesa e sicurezza dell’Unione europea e lotta alla povertà ed esclusione sociale (entrambe 26% contro il 31% in Ue), protezione dei consumatori (24% vs 14%), supporto a politiche di salute pubblica (23% vs 25%), azione contro il cambiamento climatico (20% vs 21%).

Non c’è sicurezza né liberta infatti senza energia e materie prime, come senza sostegno pubblico contro caro vita e disoccupazione. E la transizione ecologica ricomprende tutti questi aspetti. Come messo in evidenza da un nuovo studio appena pubblicato dai ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma: «La transizione energetica – osservano nel merito i co-autori dello studio – non può essere considerata semplicemente una strategia per modificare la configurazione del sistema energetico, ma può rappresentare un piano per una trasformazione radicale dell'economia e della società. La pianificazione energetica, economica e ambientale è fondamentale per orientare gli investimenti, sviluppare i settori economici, aumentare l'occupazione e promuovere una transizione energetica giusta».

sondaggio eurobarometro marzo 1

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.