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In agricoltura l’Europa parla già un'altra lingua. Semplificare è la parola d’ordine, ma non c’è la lotta al cambiamento climatico
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“Un sistema agroalimentare attraente, competitivo, resiliente, orientato al futuro ed equo per le attuali e future generazioni di agricoltori e operatori agroalimentari”. Così il vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto e il commissario all’Agricoltura Christophe Hansen hanno presentato la “Vision for Agriculture and Food”, una tabella di marcia definita “ambiziosa” per rendere il settore agricolo “resiliente, attraente e sostenibile”.
Ma è semplificare la parola chiave del piano insieme all’annuncio che la Commissione proporrà “un pacchetto completo di semplificazione per l’attuale quadro legislativo agricolo, insieme a una strategia digitale dell’UE per l’agricoltura per supportare la transizione verso un’agricoltura pronta per il digitale”.
Che cosa prevede il piano di semplificazione per ora non è dato sapere ed è una delle cose che preoccupa le organizzazioni ambientaliste, che temono un allentamento sui controlli e sui divieti specie in materia di pesticidi. In effetti a questo proposito nel documento si legge che la Commissione “valuterà attentamente qualsiasi ulteriore divieto di utilizzo di pesticidi se non saranno disponibili alternative in tempi ragionevoli e semplificherà l’accesso ai biopesticidi nel mercato dell’UE”.
Per il vicepresidente Fitto “questa è la Visione di questa Commissione. Ed è un approccio che presentiamo oggi con una Visione ampia dal nostro punto di vista, che tiene conto delle diverse sensibilità”,
Più che nelle parole di Fitto è in quelle degli eurodeputati conservatori che si ha la sensazione del cambio di marcia, lo dice apertamente il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, secondo cui il documento “rappresenta una ventata di aria fresca per un settore massacrato in questi anni da eccesso di burocrazia e accanimento ideologico green. Ora “l’agricoltore europeo non è più un nemico come nell’era Timmermans” aggiunge Fidanza.
Complessivamente negativo il giudizio delle organizzazioni ambientaliste mentre il PD per bocca di Camilla Laureti, eurodeputata del Pd e vicepresidente di S&D, sottolinea gli “aspetti positivi ma anche, purtroppo, uno spettro di retromarcia”. I “passi avanti” sono “sul reddito degli agricoltori, rafforzando il loro ruolo nella catena agroalimentare”, ma “non possiamo non notare, con grande preoccupazione, il passo indietro compiuto nella lotta al cambiamento climatico. Grande assente l’agricoltura biologica e l’agroecologico come sottolinea Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi/Ale, componente della commissione Agricoltura all’Eurocamera e anche la cooperazione a cui non si fa riferimento come sottolineano da Lega coop che pure nel complesso giudica positivo il documento. Per Greenpeace poi le misure previste “fanno poco per ridurre le minacce ambientali, climatiche e socioeconomiche che la maggior parte degli agricoltori deve affrontare”.
La parte più apprezzata del piano, almeno dalle associazioni di categoria, è quella relativa al sostegno economico dove la PAC rimane essenziale (rappresenta il 23% del reddito agricolo a livello di azienda) con la promessa di un pacchetto completo di semplificazione per ridurre burocrazia, semplificare i requisiti e rafforzare la competitività.