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La leader dell’estrema destra tedesca vuole abbattere le pale eoliche in Germania: la candidata Alice Weidel (AfD) le ha definite «mulini a vento della vergogna». Ma sono la prima fonte di elettricità nel Paese

 |  Editoriale

In Germania come in Italia, l’ambientalismo si conferma il nuovo nemico antropologico dell’estrema destra, scelto per contribuire a polarizzare le opinioni nell’elettorato galvanizzando le frange più reazionarie, che vedono la transizione ecologica come fumo negli occhi.

Il partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (AfD) ha appena nominato la sua leader Alice Weidel come candidata alla cancelleria tedesca, in occasione delle elezioni anticipate previste in Germania il prossimo 23 febbraio. Durante l’investitura, Weidel – che ha il sostegno ormai esplicito di Elon Musk, che anche in Europa sta provando a tirare la volata alle destre come già successo con Trump negli Usa – ha sostenuto l’espulsione dei migranti così come l’abbattimento delle pale eoliche, definite «mulini a vento della vergogna» e scatenando le preoccupazioni dell’industria tedesca.

Un controsenso per il Paese, anche al di là di ogni aspetto ambientale: la Germania solo nell’ultimo anno ha autorizzato circa 13 GW di nuovo eolico offshore, quasi 7 volte in più rispetto a soli 5 anni fa, e 8 GW di eolico offshore. Soprattutto, l’eolico è stata la fonte energetica che più di ogni altra ha dato elettricità alla Germania, garantendo nel 2024 oltre 136 TWh: un terzo dell’elettricità immessa in rete. Abbattere le pale eoliche significherebbe, dunque, spegnere la luce sulla Germania. Un Paese cui invece l'Italia dovrebbe guardare come esempio per tracciare la rotta della transizione ecologica: come stima il ricercatore Luigi Moccia, grazie all'avanzata delle rinnovabili la Germania nell'ultimo quadriennio ha avuto prezzi medi dell’elettricità che, se si fossero registrati in Italia, avremmo risparmiato 49,4 miliardi di euro.

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.