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La posidonia che diventa carta e i bimbi elbani

Una lezione scientifica su sostenibilità e amore per la natura
 |  Toscana

Sono arrivati in autobus da Porto Azzurro per partecipare al laboratorio sulla carta posidonia i 13 bambe e bimbi delle classi 2A e 2B della scuola Carducci di Porto Azzurro, condotti dalle insegnanti Simona Sabbioni e Marika Manzo: a scatola chiusa, le due insegnanti per scelta non avevano detto niente. Alla sala Infopoint i ragazzi hanno trovato la maestra cartaia Lea Bilanci, di fronte ad una tavola apparecchiata con palle di fibra di cellulosa bagnata, telai, panni, bacinelle e prototipi di carta artigianale: Lea ha mostrato, accompagnandosi con parole semplici, alle bimbe e a i bambini come sciogliere nell’acqua la posidonia, raccoglierla con piccoli telai e depositarla su un panno per asciugare. E intanto spiegava loro che cos’è la posidonia, cos’è la cellulosa, qual’è il valore del recupero delle materie prime seconde, l’importanza che ciascuno “faccia la sua parte”, con la favola africana del colibrì che cerca di spengere l’incendio con la poca acqua che può portare nel becco.
Accanto a lei il professor Francesco Luigi Cinelli, il “babbo della posidonia”, e l’ingegnere Camillo Palermo di ASA, che hanno integrato le informazioni su questa importante pianta marina e risposto alle molte domande dei bambini. Alla fine del tempo previsto, al momento di partire per prendere l’autobus di ritorno, i ragazzini, ciascuno dotato del proprio foglio di carta posidonia, hanno protestato: "E’ già ora di andare via??? Nooo"
Nell’ora successiva i tre relatori sono rimasti a disposizione per la seconda parte dell’iniziativa che è stata l’occasione per approfondire le informazioni sulla posidonia con il professor Cinelli, sulle riforestazioni nel Golfo Stella e sul progetto di recupero della posidonia spiaggiata per la produzione di carta di qualità con l’ingegner Palermo e per parlare di carta artigianale e di pratiche di rapporto non violento con quanto ci circonda con Lea Bilanci e la maestra cartaia fiorentina ha voluto lasciare un dono per l'aula verde di Legambiente, un pensiero scritto con una magnifica grafia su cartaposidonia; “Un’antica favola africana racconta del giorno in cui scoppiò un grande incendio nella foresta, Tutti gli animali abbandonarono le loro tane e scapparono spaventati. Mentre fuggiva veloce come un lampo, il leone vide un colibrì che stava volando nella direzione opposta. “Dove credi di andare – chiese il Re della Foresta - c’è un incendio, dobbiamo scappare!” Il colibrì rispose: “Vado al lago per raccogliere acqua nel becco da buttare sull’incendio”, Il leone sbottò: “Sei impazzito? Non crederai di poter spegnere un incendio gigante con quattro gocce d’acqua?!” Al che il colibrì concluse: “Io faccio la mia parte”.
Una bellissima chiusura per l’ultimo incontro prima della pausa estiva del ciclo “Cos’è e come funziona”, promosso da Legambiente Arcipelago Toscano, ha registrato lo stesso positivo risultato dei precedenti: piccole preziose occasioni di incontro e confronto su temi di attualità ambientale, senza pretese ma con qualità.
Il prossimo appuntamento con il Cigno Verde è per il 27 aprile per la Festa di Primavera di Legambiente in un luogo bello e sorprendente.

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Legambiente Arcipelago Toscano

È la più importante e diffusa associazione ambientalista delle isole toscane e - fondata nel 1983 - uno dei circoli più vecchi e conosciuti del Cigno Verde in Italia. E’ stata protagonista – anche nel durissimo confronto con gli antiparco- dell’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è l’Associazione che più vigila sulla politica urbanistica e amministrativa delle Isole. Legambiente Arcipelago Toscano organizza trekking e feste che hanno al centro la biodiversità e la difesa del territorio, gestisce l’Aula VerdeBlu della Zona umida di Mola e il Santuario delle farfalle Ornella Casnati e con i suoi volontari che cerca per tutta l’estate cercano le tracce di nidificazione delle tartarughe marine.