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Oggi il sopralluogo a Vaglia, dove in 3 giorni è piovuto quanto una primavera intera

Dopo l’alluvione, la Regione Toscana è al lavoro a un «piano speciale» per le frane in Mugello

Giani: «Non possono essere risolte con la semplice rimozione del terreno, ma richiedono interventi strutturali sulla montagna stessa»
 |  Toscana

L’ennesima alluvione che, sulla scia della crisi climatica in corso, si è abbattuta lo scorso fine settimana sulla Toscana ha portato con sé cumulati di pioggia eccezionali, che hanno gravato in modo particolare sull’area già fragile del Mugello: se Firenze ha ricevuto in un giorno la pioggia di un mese, Vaglia in tre è stata sommersa da quella attesa in una primavera intera. Aggravando la già critica situazione delle frane.

«È evidente – ha detto oggi il presidente della Regione, Eugenio Giani, in sopralluogo proprio a Vaglia – che bisogna affrontare il problema delle frane, che rappresentano un'emergenza nazionale e che a Vaglia, ma non solo, stanno creando modifiche morfologiche al territorio. Queste frane non possono essere risolte con la semplice rimozione del terreno, ma richiedono interventi strutturali sulla montagna stessa. È una questione che mi preme, perché diventa fondamentale ripensare il modo in cui le infrastrutture devono essere progettate e collocate nel Mugello del futuro».

E su questo Giani ha convocato per mercoledì’ prossimo una conferenza speciale con tutti i sindaci del Mugello per fare il punto della situazione dopo il maltempo previsto nel fine settimana: «L’obiettivo – ha spiegato – sarà sia monitorare i danni attuali sia progettare interventi strutturali per evitare situazioni in cui strade e ferrovia rimangano chiuse per giorni o settimane. Il rischio, altrimenti, è lo spopolamento di questi territori. La Toscana diffusa e in particolare il Mugello hanno bisogno di un piano speciale di infrastrutture e il coordinamento fra le istituzioni è urgente e necessario per affrontare in modo efficace queste criticità. Come anche detto durante l’incontro con il Capo Dipartimento Ciciliano è importante che venga garantita una copertura economica sia per gli interventi urgenti sia per quelli strutturali, tramite provvedimenti di protezione civile a livello nazionale».

La situazione non riguarda solo la viabilità stradale, ma anche la ferrovia. «Ho potuto constatare – ha sottolineato Giani – che la linea ferroviaria Faentina, in particolare a partire da Ronta, ha subito danni strutturali al terrapieno. Attualmente, la linea è operativa solo da San Piero a Sieve verso Firenze, ma non possiamo permettere che la Faentina rimanga a lungo fuori servizio. Ecco la necessità di piano strutturale per garantire collegamenti stabili e sicuri».

A fare il punto della situazione ha contribuito in modo determinante anche l’assessora all’Ambiente e Protezione civile della Regione, Monia Monni: «Stiamo monitorando l'intero territorio, poiché ci sono diversi punti critici, in particolare nell'Alto Mugello, dove molte frane hanno interrotto la viabilità – ha evidenziato l'assessora Monni – Attualmente, siamo impegnati negli interventi di somma urgenza, insieme alla Città Metropolitana di Firenze e ai Comuni, per risolvere le situazioni più gravi che rappresentano un pericolo per l'incolumità delle persone e la circolazione stradale. Dopo un sopralluogo effettuato ieri, ho deciso di coinvolgere il Dipartimento di Scienze della Terra, guidato dal professor Casagli, che ringrazio per la disponibilità. Grazie agli strumenti di monitoraggio del Dipartimento, possiamo ottenere un quadro più dettagliato della situazione e pianificare al meglio gli interventi, soprattutto in vista delle nuove precipitazioni previste nei prossimi giorni».

Per quanto riguarda le previsioni meteo dei prossimi giorni, col rischio di una nuova pesante perturbazione in arrivo, Monni ha spiegato che «l’aggiornamento di questa mattina appare leggermente più rassicurante: la perturbazione entrerà in regione già da sabato, concedendo una pausa lunedì prima di riprendere. Tuttavia, al momento, le precipitazioni previste sembrano rientrare in livelli gestibili. È ancora presto però per avere una previsione definitiva, quindi continueremo il monitoraggio costante. Le aree più a rischio, che potrebbero aggravarsi con le nuove piogge, sono quelle su cui stiamo concentrando la massima attenzione per prevenire ulteriori criticità».

Redazione Greenreport

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