
In Toscana 6 grandi alluvioni in 18 mesi, a Firenze in 1 giorno è caduta più pioggia di 1 mese intero

Quella che ha colpito la Toscana sabato scorso è stato la sesta grande alluvione negli ultimi 18 mesi – senza contare dunque i numerosi eventi estremi “minori” che hanno comunque gravato sul territorio –, l’ennesima dimostrazione della crisi climatica in corso, che sta rendendo più intensi e frequenti questi fenomeni.
«La caratteristica comune delle ultime fasi di maltempo non è soltanto l'anomala intensità delle precipitazioni – spiega il Consorzio Lamma, di Regione Toscana e Cnr –, ma il fatto che queste si concentrino in poco tempo e tendano ad insistere sulle stesse aree. Un altro elemento degno di nota è l'occorrenza di fenomeni precipitativi estremi nei mesi freddi, fatto che denota un surplus di energia e vapore acqueo legato a temperature dell'aria e dei mari costantemente superiori alle medie».
L'evento alluvionale del 14 marzo 2025 è stato molto simile, come dinamica, a quello del 2 novembre 2023: due linee precipitative stazionarie legate a convergenze di venti nei bassi strati e accompagnate anche da attività temporalesca. Le due immagini in pagina mostrano la pioggia cumulata il 2 novembre 2023 (sinistra) e il 14 marzo 2025 (destra).
Il Lamma documenta quantitativi di pioggia localmente eccezionali sulle province di Livorno, Pisa e Firenze, con cumulati sulle 24 ore che in alcune località sono stati prossimi a quelli registrati durante la grande alluvione del 1966. A Firenze Peretola nella sola giornata del 14 marzo registrati 105 mm di pioggia, più di quanto piove nell'intero mese di marzo; durante tutto il peggioramento (dal 12 al 14 marzo) ben 163 mm; a Borgo San Lorenzo (FI) 142 mm il 14 marzo (superiore di 4 mm rispetto al cumulato del 3 novembre 1966) e 213 mm in 3 giorni; in località Vaglia (FI) 252 mm in 72 ore, pari quasi al quantitativo che dovrebbe cadere in tutta la primavera; nella zona collinare del livornese, a Valle Benedetta, il 14 marzo sono caduti 142 mm di pioggia, di cu 120 mm in sole 4 ore; a San Miniato sono caduti 110 mm (il 3 novembre 1966 ne caddero 113).
Tutte piogge arrivate, peraltro, a valle di un 2024 particolarmente piovoso (+19% sulla media, a riprova che la crisi climatica porta con sé un continuo alternarsi di alluvioni e siccità), con una tendenza che sta proseguendo anche nei primi mesi del 2025. Mentre nel sud Italia si stringe ancora la morsa della siccità, a Firenze Peretola tra il 1° gennaio e il 15 marzo registrati 411 mm che rappresentano il maggior cumulato mai osservato nel periodo in oggetto dal 1955, a Prato, sempre tra il 1° gennaio e il 15 marzo, cumulati 464 mm, un dato secondo soltanto al 2014 (507 mm), mentre a Pistoia 634 mm contro i 669 mm del 1960. Nel Valdarno Medio e Inferiore in due mesi e mezzo è caduta la metà della pioggia attesa in tutto l'anno.
