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L’intervista a Lorenzo Porzano, amministratore unico della società

Economia circolare, l’ingresso di Cermec in Retiambiente è a un passo: ecco i prossimi step

«Entro il 31 marzo, Asmiu e Retiambiente Carrara saranno pronte ad entrare in Retiambiente, ricapitalizzate con le quote di Cermec, che controllerà la nostra società loro tramite»
 |  Toscana

Cermec, la storica società di Massa-Carrara che gestisce il locale impianto di trattamento dei rifiuti urbani, ha annunciato l’imminente ingresso in Retiambiente, il gestore unico e interamente pubblico dei servizi d’igiene urbana lungo la Toscana costiera. Ne parliamo con Lorenzo Porzano, Amministratore Unico di Cermec.

Intervista

Cosa ha reso possibile l’annuncio dell’ingresso di Cermec in Retiambiente, a molti anni dalla sua costituzione?

«Il percorso di ingresso di Cermec in Retiambiente è adesso possibile perché si è conclusa a fine 2024 la procedura di concordato che ha coinvolto la società in questi ultimi anni. Una conclusione positiva: il bilancio della società ora è in equilibrio, sono stati risolti tutti i problemi economici e finanziari/patrimoniali, per cui adesso è possibile una valutazione e quindi l’ingresso nella holding che gestisce i rifiuti urbani nell’Ato costa».

Quindi è stata già valutata l’azienda?

«Il valore di Cermec è stato definito da una perizia indipendente, il cui risultato è stato condiviso coi due soci, ovvero il Comune di Massa e il Comune di Carrara. Si tratta di una perizia prudenziale, ridotta rispetto ai valori esistenti, che ha scontato il fatto che il sito su cui sorgono gli impianti dovrà essere bonificato».

Come funzionerà concretamente l’ingresso in Retiambiente?

«Il percorso formale è più complesso di quello utilizzato per altre aziende del sistema Retiambiente. Le quote dei due comuni soci di Cermec verranno infatti trasferite alle due rispettive società che oggi gestiscono il servizio di raccolta nei due territori: Retiambiente Carrara (società nata dallo scorporo del ramo rifiuti dalla società multiservizi comunale Nausicaa) e Asmiu (l’azienda che gestisce i rifiuti urbani nel Comune di Massa). Cermec continuerà ad esistere, cambia solo la natura dei soci: in una prima fase i soci non saranno più i due enti locali ma le due loro società di scopo».

E poi?

«Fatto questo trasferimento, entro il 31 marzo, Asmiu e Retiambiente Carrara saranno pronte ad entrare in Retiambiente, ricapitalizzate con le quote di Cermec, che controllerà la nostra società loro tramite. Aumentando il valore di Retiambiente Carrara e Asmiu, che sarà determinato per ciascuna da due separate e nuove perizie di stima, i due Comuni aumenteranno il loro peso nella holding (oggi hanno solo una quota “di base”). Asmiu e Retiambiente Carrara diventeranno altre due Società operative locali di Retiambiente accanto a quelle già esistenti, ma avranno anche il controllo di Cermec».

Un design societario un po’ complesso, giusto?

«Sì infatti questo è solo il primo step. Io penso che si debba lavorare perché si formi una unica Sol provinciale, controllata da Retiambiente, che unifichi almeno Retiambiente Carrara, Asmiu e Cermec, per un disegno societario più chiaro ed efficiente. Se poi il percorso venisse completato anche con l’integrazione della Sol Lunigiana sarebbe davvero una società provinciale di Retiambiente, e potrebbe stimolare percorsi simili in altre province».

Quale è il futuro del polo impiantistico di Cermec?

«Per prima cosa va detto che l’impianto di Cermec diventerà un impianto integrato del gestore di Ambito e non più un impianto “minimo”, esterno al perimetro dell’affidamento Ato. Il progetto a cui stiamo lavorando da anni è quello di realizzare nel sito un impianto integrato di digestione anaerobica e aerobica della Forsu, per un investimento di 42 milioni di euro, già previsto dal Piano industriale di Retiambiente, già autorizzato dalla Regione e finanziato. Un impianto che supererà l’attuale Tmb, anche se stiamo lavorando a un progetto di sviluppo di alcune linee di selezione e valorizzazione per rifiuti da raccolta differenziata. Il biodigestore di Cermec, va ricordato, è il primo impianto nella classifica degli “esclusi” dal finanziamento Pnrr per l’economia circolare e che altri progetti ammessi non saranno realizzati. Ci appelliamo al Governo (e alla Regione perché si unisca alla nostra richiesta) per riassegnare al più presto queste risorse a Cermec/Retiambiente: noi siamo pronti con il progetto, l’impianto ha già la revisione dell’Aia e potremmo concludere i lavori nei tempi di chiusura del Pnrr».

E la bonifica del sito?

«Come è noto non si tratta di un sito “orfano” ma di un’area contaminata da molti decenni per la presenza della ex discarica comunale. I costi della bonifica sono a carico di Cermec: questo è il motivo per cui la valutazione della società è stata fatta al netto del valore della bonifica (quindi più bassa). Il progetto di bonifica è già autorizzato, ed è già pronto e cantierabile. Negli accordi in fase di definizione con Retiambiente, il valore di perizia di Cermec è stato diminuito per un importo pari al costo di bonifiche di suoli e falda, e in questo caso la holding garantirebbe la relativa copertura finanziaria delle opere».

Andrea Sbandati

Andrea Sbandati è senior advisor di Confservizi Cispel Toscana (l’Associazione regionale delle imprese di servizio pubblico), dopo esserne stato Direttore fino a novembre 2024. È esperto senior nella regolazione economica della gestione dei rifiuti urbani e dei servizi idrici (sistemi tariffari, piani industriali, benchmark), come nella organizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti, energia, altro). Ricercatore senior nel campo della gestione dei rifiuti e dell'acqua, docente in Master di specializzazione nella regolazione economica dei servizi ambientali locali (Sant'Anna, Turin school of regulation). Da venti anni coordinatore ed esperto di progetti di assistenza tecnica e cooperazione internazionale nei servizi pubblici locali (Medio Oriente, Africa, Sud America).