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Dopo l’incidente all’impianto Eni di Calenzano, a Firenze manca il gasolio per gli autobus

Autolinee toscane ha allertato le autorità in merito ed è alla ricerca di «soluzioni alternative»
 |  Toscana

La società che ha in carico la gestione del trasporto pubblico locale (tpl) sull’intero territorio regionale, ovvero Autolinee toscane (At), ha già allertato le autorità: l’incidente al deposito carburanti di Eni a Calenzano, che ha mietuto 5 vittime, cui domani seguirà uno sciopero alla raffineria Eni di Livorno indetto da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, sta portando a «un impedimento al normale approvvigionamento dei serbatoi di stoccaggio nell’area fiorentina».

Il mancato rifornimento presso i depositi rischia di essere particolarmente impattante a Firenze, dove, soprattutto per gli impianti di Peretola, si stima che le riserve presenti possano esaurirsi nell’arco di un giorno. Questo potrebbe provocare sensibili disagi per l’utenza, poiché i bus rimasti senza carburante non potranno entrare a fare il servizio di trasporto pubblico locale.

Autolinee toscane sta cercando di trovare «soluzioni alternative, consapevole che (solo a titolo di esempio) le centinaia di bus dell’area fiorentina non possono fare rifornimento alle normali pompe di benzina», spiegano la società. La vera svolta arriverà con la progressiva elettrificazione del trasporto pubblico locale, nel frattempo restano le maglie strettissime di un’economia fossile.

Redazione Greenreport

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