Peccioli apre all'ingresso di Retiambiente in Novatosc, potrebbe acquisire il 34% delle quote
Il Consiglio comunale di Peccioli ha deliberato l’autorizzazione al sindaco, Renzo Macelloni, a partecipare alla prossima assemblea straordinaria di Retiambiente, dove il gestore unico e interamente pubblico dei servizi d’igiene urbana lungo l’Ato Toscana costa sarà chiamato a una scelta di grande rilievo sotto il profilo industriale e non solo: fare (o meno) l’ingresso in Novatosc, la società che ha avviato l’iter autorizzativo ancora in corso in Regione Toscana per realizzare un nuovo impianto di oxicombustione a Peccioli.
Ad oggi il capitale sociale di Novatosc è detenuto all’85% da Belvedere – la società a partecipazione pubblica e azionariato popolare di Peccioli che gestisce il Triangolo verde per la gestione dei rifiuti – e per il 15% dal partner industriale Oxoco. Adesso anche Retiambiente potrebbe fare il suo ingresso in Novatosc, acquisendo il 34% delle quote; un passaggio di particolare rilevanza per tutta la Toscana costiera, che ha appena visto dichiarare la definitiva chiusura del termovalorizzatore di Livorno, ovvero l’unico impianto rimasto per la valorizzazione dei rifiuti secchi non riciclabili meccanicamente.
L’ossicombustore di Peccioli è stato presentato nel giugno 2023 insieme all’assessora regionale Monia Monni – il progetto rappresenta infatti un fiore all’occhiello tra quelli arrivati nell’avviso pubblico bandito in avvio del nuovo Piano regionale dell’economia circolare, ormai in approvazione definitiva –, e si è già conquistato l’entusiasmo del presidente onorario di Legambiente e presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci.
«Il progetto – spiegano dal Comune di Peccioli – punta a creare un impianto, all’interno del sito gestito da Belvedere spa, in grado di trattare 160.000 tonnellate di rifiuto dai quali sarà generata energia, CO2, materiale vetroso e acqua». Offrendo così una concreta alternativa agli smaltimenti in discarica, che rappresenta il necessario ma residuale step previsto dalla gerarchia europea di gestione rifiuti, e senza ricorrere a nuovi impianti di termovalorizzazione.
L’assemblea di Retiambiente prevede adesso di approvare l’operazione con la quale la società, partecipata da cento Comuni delle province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara, può entrare all’interno di Novatosc. Ma se l’autorizzazione dei Comuni soci a questo passaggio non dovesse arrivare, questo non inficerà il progetto dell’ossicombustore.
«Il Comune di Peccioli, in linea con quanto già precedentemente deliberato dal proprio consiglio e al fine di dare completezza al Piano regionale rifiuti di imminente approvazione, sosterrebbe ugualmente Belvedere ad andare avanti con la costruzione dell’impianto», dichiarano nel merito dall’Amministrazione comunale. Se il progetto impiantistico dunque andrà comunque avanti, la scelta di entrare o meno in Novatosc risulta però dirimente per Retiambiente.
«Per valutare l’opportunità di votare a favore si può dire certamente di poter contare su un impianto importante che tratta rifiuti e chiude il ciclo dei rifiuti – argomenta Macelloni – In mancanza di questa adesione Retiambiente potrà comunque essere solo cliente di Novatosc, ma qui nasce il dilemma. Partecipare all’operazione e avere un impianto proprio o non partecipare limitandosi a essere clienti di Novatosc. E tra le due opzioni, ci pare evidente, non c’è partita».