Contro l’erosione costiera la Toscana lancia Amis, un “gemello digitale” per la prevenzione
Il problema dell’erosione costiera si sta aggravando in tutta Italia a causa di un doppio pericolo, ovvero il crescente consumo di suolo che si abbina all’impatto dei cambiamenti climatici, accentuando fenomeni erosivi che hanno portato il Paese a perdere 40 milioni mq di spiaggia dal 1970, una superficie equivalente a quella di 13mila stabilimenti balneari (il doppio di quelli esistenti oggi).
Per far fronte a questo crescente pericolo, la Regione Toscana ha lanciato oggi il progetto “Amis -Sistemi avanzati di monitoraggio e gemelli digitali per la sicurezza e la resilienza della costa”, presentato a Lucca nella sede dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale; coordinato dal Lamma – il consorzio pubblico tra la Regione Toscana e il Cnr con sede a Firenze –, il progetto è finanziato dal programma Interreg Marittimo Italia-Francia con un budget totale di quasi 2 milioni di euro ripartiti in 2 anni e mezzo.
«Il progetto Amis, con il supporto del consorzio regionale Lamma – spiegano il presidente della Regione e l’assessora all’Ambiente, rispettivamente Eugenio Giani e Monia Monni – consente di monitorare in maniera innovativa il territorio costiero, e in particolare la costa sabbiosa, che rappresenta un bene fondamentale per la nostra regione e che troppo spesso, come sappiamo, è sottoposta a erosione. Risulta dunque di fondamentale importanza dotarsi di uno strumento affidabile per affrontare le sfide dei prossimi anni e garantire la sicurezza e la sostenibilità delle nostre coste».
Con un approccio integrato e innovativo, Amis si propone di colmare le lacune conoscitive legate alle metodologie di monitoraggio della fascia costiera, attraverso lo sviluppo dei cosiddetti ‘gemelli digitali’ (digital twins), ovvero modelli avanzati delle aree costiere che permettono non solo di comprendere meglio le dinamiche passate, presenti e future delle aree costiere in esame, ma anche di supportare la valutazione del rischio e la pianificazione.
«Oggi più che mai – conclude Carlo Brandini, ricercatore Cnr e responsabile del Settore oceanografia del Lamma – il monitoraggio della costa attraverso metodi innovativi e sostenibili è fondamentale per supportare la gestione e la pianificazione delle nostre aree costiere, soprattutto nel contesto dei cambiamenti climatici. Strumenti come robot marini, droni, radar a terra e sistemi di videosorveglianza non sono solo tecnologie all'avanguardia, rappresentano una risposta concreta alle sfide che abbiamo di fronte. Sono il cuore di un monitoraggio che non è finalizzato a solo a fornire una ‘misura’ dello stato della costa, ma si pone come strumento conoscitivo essenziale per supportare i piani di gestione del 'sistema costa'. Solo attraverso un approccio integrato e scientificamente informato possiamo garantire la resilienza delle nostre coste e il benessere delle comunità che vi abitano».