Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, c’è anche l’Ordine dei geologi della Toscana
A causa della crescente siccità si prospetta un Ferragosto senz’acqua per l’agricoltura in ampie parti del centro sud italiano, ma nell’area che fa capo all’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale la disponibilità idrica ancora tiene: Toscana e Liguria (per ora) non temono razionamenti dell’acqua, come emerso dai dati divulgati a inizio mese dall’Autorità stessa.
Anche dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, appena convocato, non emergono criticità: la struttura operativa ha il compito di monitorare lo stato della risorsa idrica, in particolare sulle acque superficiali (i corsi d’acqua), nel proprio territorio di riferimento (Toscana e Liguria, oltre a una parte dell’Umbria). Un tavolo cui hanno partecipato anche i geologi toscani.
«Siamo stati invitati a partecipare in qualità di esperti: non rappresentando un organo tecnico che fornisce dati funzionali per le valutazioni dell'Osservatorio, possiamo però giocare un ruolo importante in quanto rappresentiamo una rete di professionisti altamente specializzati, che possono fornire un contributo qualificato – spiega il presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana, Riccardo Martelli (nella foto) – Valuto la nostra presenza nell'Osservatorio una scelta lungimirante da parte del segretario generale dell’Autorità di bacino, Gaia Checcucci. Attiveremo presto le nostre commissioni tematiche per avviare una fase di analisi di queste problematiche specifiche, cercando di fornire un contributo fattivo. Oggi la tutela della risorsa idrica assume un valore strategico sempre maggiore, soprattutto in periodi come questi, nei quali il clima ci porta in territori inesplorati. Per questo è necessaria la miglior programmazione possibile a monte».
Come mostra la grave siccità che ha investito anche la Toscana due anni orsono, in tempo di crisi climatica resta comunque ineludibile continuare a investire per difendere e gestire al meglio il nostro oro blu. Sotto questo profilo è sempre più urgente un Piano nazionale per la sicurezza idrica e idrogeologica, per affrontare la doppia minaccia di siccità e alluvioni. Una proposta c’è già: l’ha elaborata la Fondazione Earth and water agenda, arrivando a stimare la necessità di investimenti da 17,7 mld di euro l’anno per un decennio, dalle soluzioni basate sulla natura agli invasi, dal servizio idrico integrato agli usi agricoli e industriali dell’oro blu.
Se ne parlerà in dettaglio a inizio autunno, quando Firenze ospiterà il Festival nazionale dell’acqua (24-26 settembre) e l’Earth technology expo (25-27 settembre), entrambi appuntamenti ad accesso gratuito (qui per maggiori informazioni sulle opportunità di partecipazione).